Canottieri Napoli, il varo di 4 barche
di canottaggio al Molosiglio

Ventura-Castaldo
Ventura-Castaldo
di Diego Scarpitti
Mercoledì 20 Aprile 2022, 21:13
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«O Dio, che vegli sulle sorti dell’uomo e dell’universo, tieni lontane da queste barche ogni avversità e ogni tempesta, preserva incolumi gli atleti, perché possano navigare felicemente e giungere al traguardo desiderato». Con queste parole don Giuseppe Carmelo, parroco di Santa Lucia a Mare, ha officiato la cerimonia di benedizione delle quattro imbarcazioni di canottaggio donate al Circolo Canottieri Napoli dai consoci Antonio Sticco, Antonio CastaldoAchille Ventura.

Due imbarcazioni sono state donate dal socio fondatore Antonio Sticco alla memoria del compianto figlio Vincenzo, atleta e socio del sodalizio giallorosso. L’armo, donato dal socio fondatore Antonio Castaldo, è stato dedicato alla memoria del compianto professore Antonio Cammarota, allenatore storico della Canottieri. La barca donata da Achille Ventura è stata intitolata alla memoria del past president Curzio Buonaiuto. Nel piazzale sono intervenuti il plurititolato capitano Gualtiero Parisio, il vice presidente sportivo Marco Gallinoro, l’ispettore Luca Piscopo, coordinatore del centro nazionale Fiamme Oro, il direttore tecnico Lello Avagnano e i ragazzi della sezione di canottaggio, allenati dai tecnici Fabio Di Costanzo e Stefano Correale.

 

«Abbiamo rinviato causa pandemia l’evento di presentazione delle quattro barche di canottaggio. Da parte del cantiere ci sono voluti diversi mesi per preparare quella per le competizioni. E’ un altro dei segnali di risveglio post pandemia: il Circolo Canottieri Napoli vuole affermare questa sua presenza in città. Siamo una porta aperta sul mare e della città di Napoli. Cerchiamo di interpretare al meglio questa nostra funzione», ha dichiarato orgoglioso il presidente Ventura, ricordando la missione del glorioso Circolo napoletano. «Indipendentemente dai risultati, insegniamo regole di pace e di convivenza civile. Le barche sono la testimonianza per far crescere in maniera sana i ragazzi del Molosiglio, attraverso regole che si rivelano utili nella vita di ogni giorno». 

Entusiasta il papà di Matteo Castaldo, bronzo a Rio 2016 e a Tokyo 2020. «La Canottieri è casa nostra. Dobbiamo essere noi che viviamo ogni giorno il Circolo a cercare di rubare un po’ le necessità e i bisogni dei ragazzi, in modo da consentire loro di andare almeno sui campi di regata in maniera adeguata. E’ un buon inizio». Le premesse appaiono certamente incoraggianti. «Spero di essere seguito da qualche altro volontario, poi il Circolo farà la sua parte. Il presidente Achille Ventura ha fatto una mossa importantissima e intitolare a Curzio Buonaiuto, che è stato un grande presidente e canottiere, una barca da competizione di questo nuovo corso è stato un gesto molto significativo, anche da un punto di vista simbolico, rappresentativo di quanto noi vogliamo fare e di cosa vogliamo essere tra qualche decennio. Il percorso è lungo e molto accidentato», ha asserito fiducioso Antonio (Nino) Castaldo.

«Formare i giovani nei valori dell’amicizia e del rispetto e avviare i ragazzi alla pratica sportiva è il nostro compito. Castaldo ha sempre allenato gli under 14 e insieme al compianto professore Cammarota ha tracciato la strada da seguire», ha chiosato Fabio Di Costanzo, fratello del campione olimpico Marco, altro straordinario protagonista in Brasile e in Giappone. Consegnato un fascio di fiori con i colori sociali alla signora Giovanna, vedova del past presidente Buonaiuto.

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