Schwazer assolto dalla procura di Bolzano:
«I campioni di urina 2016 furono alterati»

Schwazer assolto dalla procura di Bolzano: «I campioni di urina nel 2016 furono alterati»
Schwazer assolto dalla procura di Bolzano: «I campioni di urina nel 2016 furono alterati»
Giovedì 3 Dicembre 2020, 20:31 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 20:22
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Forse siamo alla fine di una vicenda che va avanti da anni. La procura di Bolzano chiede l'archiviazione del procedimento penale per Alex Schwazer. La notizia è stata confermata dal procuratore Giancarlo Bramante. L'ex marciatore è coinvolto in una inchiesta per doping per un contestato esame, effettuato il primo gennaio del 2016 nella sua abitazione in Alto Adige.

Archiviazone per non aver commessso il fatto

«Archivazione per non aver commesso il fatto». Così il Tribunale di Bolzano pone fine al processo di primo grado per doping ad Alex Schwazer. Il giudice ha accolto la richiesta del pm contestandone la tesi di «opacità» da parte di Iaaf e Wada nelle analisi che portarano alla positività e alla squalifica del marciatore, e rilancia dure accuse contro le due associazioni. Il giudice ritiene «accertato con altro grado di credibilità» che i campioni di urina nel 2016 furono alterati per far risultare l'atleta positivo.

 

«Eravamo sempre convinti che sarebbe finita così. Una sorpresa casomai sarebbe stata la richiesta di rinvio a giudizio». Il legale di Alex Schwazer, l'avv. Gerhard Brandstaetter. «Attendiamo ora i prossimi passi e un'eventuale opposizione alla richiesta di archiviazione. Poi intraprenderemo faremo di tutto per tutelare l'integrità di Alex, sia in sede di giustizia ordinaria che sportiva».

Il giudice: pm indaghi su frode prevette

«Falso ideologico, frode processuale e diffamazione»: sono questi i reati che il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ipotizza nei confronti di chi avrebbe manipolato le provette di Alex Schwazer, nella sentenza sul processo doping nella quale la posizione del marciatore è archiviata per «non aver commesso il fatto».

Il giudice, che parla di «autoreferenzialità» della federazione mondiale di atletica (Iaaf) e dell'agenzia mondiale antidoping (Wada), di manipolazione delle provette, di macchina del fango, rimette gli atti al pm invitandolo a indagare su quei reati.

 
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