La contrarietà del Coni Campania:
«Napoli non riparte dallo Sport»

Sergio Roncelli
Sergio Roncelli
di Diego Scarpitti
Mercoledì 30 Dicembre 2020, 16:15
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«Chi ha pazienza, può ottenere ciò che vuole», asseriva convinto Benjamin Franklin. Non è così all’ombra del Vesuvio. Annunci mirabolanti poi disattesi, promesse sbandierate e puntualmente dimenticate. Succede che alla tanto decantata delibera comunale del 17 aprile 2020, atto numero 114, non venga data nè attuazione né seguito. Libro dei sogni e lettera morta. Come dichiarare di voler vincere la Champions League senza disporre dei necessari mezzi per farlo.

Ipotizzate misure finalizzate a mitigare gli effetti economici negativi dovuti all'emergenza Covid-19 e identificati strumenti volti a contribuire ad una tempestiva ripresa del mondo sportivo cittadino solo in teoria. Suggestivo il titolo scelto: «Napoli riparte anche dallo Sport». Baci, abbracci, fiato alle trombe, esultanze diffuse, tifo da stadio, clamore mediatico et similia. Si prevedeva l'esenzione dei canoni di locazione/concessione degli impianti sportivi pubblici fino al 31 dicembre 2020, provvedimenti a sostegno delle Federazioni e Associazioni nei pagamenti dovuti, per poter utilizzare le strutture nell’arco dell’anno che tristemente volge alla conclusione.

Molto rumore per nulla, senza scomodare William Shakespeare. Peccato, però, che pochi giorni fa, in evidente discordanza con quanto affermato dalla delibera di aprile, il Comune di Napoli, come «regalo di Natale», abbia richiesto e preteso, a sorpresa e nello stupore generale, il pagamento di tali canoni. Si è trattato di un duro colpo per le Federazioni e le Associazioni, già vittime dei risvolti pandemici con la chiusura degli impianti (e la retromarcia del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle palestre e piscine), la relativa cessazione delle attività in programma, la drastica diminuzione degli introiti nella stagione in corso ed un sempre più incerto futuro. Che l’emergenza sanitaria avesse evidenti e notevoli ripercussioni in ogni ambito, era fuori discussione. C’è da registrare, purtroppo, un grave danno per lo sport napoletano ed in particolare per quanti hanno in concessione gli impianti sportivi nell’urbe di Partenope.

Mostra il suo disappunto Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, da sempre sostenitore delle realtà sportive cittadine, esprimendo la sua profonda delusione nei confronti della recente decisione dell’Amministrazione comunale. «La delibera di aprile era stata accolta con interesse in tutta Italia, perché Napoli è stato il primo Comune ad adottare un simile provvedimento. Molti Comuni italiani presero come esempio da seguire la delibera napoletana», ricorda Roncelli, che chiede a Palazzo San Giacomo di rispettare gli impegni assunti nei confronti del mondo sportivo partenopeo. 

«Sicuramente una grana non facile da risolvere per le Società che utilizzano gli impianti comunali, in quanto già avevano orientato la propria, tra l’altro difficile, programmazione, tenendo conto dell’esenzione dei canoni dal mese di marzo a quello di dicembre», sottolinea il numero uno del Coni regionale. «È chiaro che urge quanto prima un passo indietro da parte dell’Amministrazione comunale, se non si vuole compromettere il lavoro messo in campo dalle associazioni cittadine, molte delle quali già al collasso a seguito dell’emergenza pandemica», conclude Roncelli. Sviste, disattenzioni, sciatterie istituzionali che rischiano di compromettere e minare l’onda lunga delle Universiadi.

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