Coppa del Mondo, il trionfo
​di Luca Curatoli al Luxardo

Luca Curatoli (foto di Augusto Bizzi)
Luca Curatoli (foto di Augusto Bizzi)
di Diego Scarpitti
Sabato 9 Marzo 2019, 22:24
3 Minuti di Lettura
Super Luca Curatoli, il mago della pedana. Assalto vincente, si toglie l’elmo, lo scaraventa via, allarga le braccia, urlo di gioia, lancia un bacio, mima con le mani il cuore, indirizzato alla ragazza Nancy, presente in Veneto, abbraccia Aldo Montano. Infine stringe il pugno. Alla Kioene Arena trionfa in Coppa del Mondo lo sciabolatore napoletano e per la prima volta i due rivali-amici compiono una storica doppietta azzurra al Trofeo Luxardo di Padova. Davide contro Golia, il più piccolo del gruppo contro il plurititolato veterano. La spunta, con pieno merito, il tesserato delle Fiamme Oro, classe’94, sul livornese oro individuale ad Atene 2004, argento in Grecia, e due volte bronzo a Pechino 2008 e Londra 2012 sempre a squadre. «Bellissimo. E’ stata una grandissima emozione tirare con Aldo, un campione navigato. Soddisfazione enorme». Si tratta del secondo successo in Coppa del Mondo nella carriera di Curatoli, dopo la vittoria al Grand Prix di Mosca nel 2017. «Mi difendo bene in queste gare di grande tradizione. Sono molto contento. Cornice di pubblico fantastica, che mi ha supportato parecchio», ammette il campione di scherma, che migliora il terzo posto conquistato lo scorso anno sulle pedane padovane.
 
 

E’ iniziato nel verso giusto il 2019: è il secondo podio della stagione, dato che a febbraio aveva guadagnto una silver medal a Varsavia. «Dedico il successo alle persone che mi seguono: al preparatore atletico Roberto de Cesare, al mio maestro e fratello Leonardo Caserta, ai miei genitori, al Club Scherma Chiaia. Ringrazio la Polizia di Stato e l’Università LUISS Guido Carli». Non ha destato preoccupazione il ginocchio, «grazie all’importante aiuto fisioterapico di Alessandro Pesce, che mi è stato vicino in questi giorni. Stanco di gambe, però, in semifinale e finale». Cavalcata avvincente per Curatoli, che ha superato nel derby italico 15-13 il quotato avversario nell’atto conclusivo della competizione. Percorso nitido e senza sbavature per il napoletano, che si sbarazza agevolmente del tedesco Lorenz Kempf (15-6 nel tabellone dei 64), in rapida successione ha sconfitto l'ungherese Csanad Gemesi (15-12) e poi ha avuto ragione nella stracittadina made in Naples contro Dario Cavaliere (15-13). Ai quarti capitola il rumeno Tiberiu Dolniceanu (15-7). Doppia sfida in semifinale Italia-Germania: Montano vs Max Hartung (15-10) e Curatoli vs Benedikt Wagner (15-12).

«Aldo non passa il testimone a nessuno. E’ sempre lì, pronto a vincere», spiega Curatoli (nelle foto di Austo Bizzi), che vista la carenza di strutture cittadine adeguate e la chiusura del parco Virgiliano, svolge lezioni di tecnica alla Champ Napoli con Leo Caserta, tira con Dario Cavaliere e Giovanni Repetti nella palestra del maestro Alberto Coltorti. «Risultato straordinario mai realizzato», ammette la sua profonda soddisfazione Caserta, tecnico della Champ a Somma Vesuviana: i suoi allievi hanno sempre ben figurato al Luxardo. Diego Occhiuzzi nel 2013 vinse sia l’individuale che a squadre, insieme a Luca Curatoli, Massimiliano Murolo (tre quarti della formazione era composta da napoletani) e Luigi Samele. E ora l’esito prestigioso griffato Curatoli. Aldo Montano invece torna sul podio in Coppa del Mondo a distanza di quattro anni dal successo maturato proprio a Padova nel 2015. Infortunatosi, il livornese classe’78 salterà la gara a squadre in programma domani. Al suo posto il Commissario tecnico, Giovanni Sirovich, ha ufficializzato la sostituzione di Montano con il napoletano Dario Cavaliere, nel quartetto insieme al concittadino Curatoli, il foggiano Luigi Samele e il romano Enrico Berrè. Napoli sempre in vetta e sul tetto del mondo, dove il cielo è sempre più blu.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA