Coronavirus, il gran cuore di Amarante: pacchi della Caritas ai bisognosi

Catello Amarante
Catello Amarante
di Gianluca Agata
Mercoledì 8 Aprile 2020, 19:18
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Il serrate questa volta non riguarda i colpi da aumentare in vista del traguardo. E' un qualcosa che impegna il fisico e il cuore come quello della Marina Militare e di Catello Amarante, campione europeo 2019 vice campione del mondo 2019 nel quattro di coppia leggero, stabiese doc, cugino di quel Catello omonimo che conquistò il bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004. Ormai da anni Amarante jr si è trasferito a Sabaudia dove era in raduno con la Nazionale al momento del lockdown nazionale.

Quarantena in appartamento, assieme alla fidanzata Clara Guerra e, grazie alla Marina Militare, la possibilità di riempire una stanza vuota di attrezzi: cyclette, remoergometro, pesi, tappetini, manubri. Tanto allenamento, molto studio per laurearsi in scienze motorie all'Università di Bari e altrettanta solidarietà. La Marina Militare è ormai parte integrante del piccolo centro laziale ed ha risposto alla richiesta di aiuto giunta dal sindaco Giada Gervasi che ha chiesto il supporto delle Forze Armate presenti sul territorio per distribuire aiuti della Caritas alle famiglie che in questo momento stanno attraversando difficoltà economiche. Un porta a porta al quale ha partecipato anche il vicecampione del mondo del 2019. «Quando mi hanno chiesto la disponibilità non ho esitato a dichiararmi disponibile. E' stata una esperienza importante - continua - Volevo dare una mano, essere d'aiuto, per questo non ci ho pensato su due volte» La Marina è parte integrante del territorio di Sabaudia. «Assolutamente sì. Anche io ormai vivo da dodici anni qui e mi sento del posto".

Il fatto di indossare una divisa poi, dà ancora maggior significato all'impegno: «La scelta consapevole di essere un atleta militare non è solo mirata alla soddisfazione di un’ambizione personale ma alla più grande ambizione di servire il nostro Paese compiendo il nostro dovere, il mio dovere è vincere per il tricolore ed anche in questa gara di solidarietà sono ben lieto di esprimere la mia professionalità». Parole riprese anche dal Comandante del Centro Sportivo Remiero, capitano di fregata Sergio Lamanna: «mettere al sicuro il proprio equipaggio e la propria unità è il primo dovere di un comandante, a seguire vi è il dovere di portare aiuto a chi rimane in balia dei flutti durante la tempesta, sono orgoglioso della pronta risposta del mio equipaggio alla richiesta pervenutaci e fiero di servire il nostro Paese in questo momento di difficoltà». Una quarantena pensando anche a tutti gli appuntamenti agonistici saltati. «Purtroppo - continua Amarante - proprio qui a Sabaudia si sarebbe dovuta svolgere una prova di Coppa del Mondo. E poi l'Europeo a Maggio ed il Mondiale per le barche non olimpiche». L'obiettivo qualificazione era per il quattro di coppia o il singolo. Tutto rinviato al 2021. Ma la solidarità non aspetta e Catello Amarante ha risposto presente. 
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