Coronavirus: ippica «invisibile»,
giovedì protesta nelle piazze

Coronavirus: ippica «invisibile», giovedì protesta nelle piazze
di Gaetano Borrelli
Domenica 17 Maggio 2020, 17:31 - Ultimo agg. 18:14
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Anche nell'ultimo DCPM l'ippica, a sorpresa, non è stata citata né tra i settori agricoli, né tra quelli sportivi o di spettacolo. L'ippica burocraticamente “non esiste” e dunque non c'è una data imminente o futura per la ripresa a porte chiuse delle corse negli ippodromi. Ripresa che non discosterebbe di molto da quanto avviene in alcuni impianti, come ad esempio Agnano, dove alloggiano seicento cavalli che ogni giorno - anche nel periodo più drammatico del virus - sono stati accuditi e allenati. Una situazione “vergognosa”, la definisce Antonio Somma (foto), numero uno tra i proprietari italiani, promotore e portavoce del “Comitato per la gestione emergenza Covid settore ippico”, che ha inviato una comunicazione urgente al ministro Bellanova preannunciando proteste nelle piazze di tutti i capoluoghi. “Grazie a voi tutti scrive Somma - siamo diventati “invisibili”, continuate ad ignorarci, siamo una filiera produttiva, generiamo oltre 4 miliardi di pil e da noi dipendono oltre 35.000 famiglie. Dovete assumervi le responsabilità politiche e tecniche per la ripresa delle corse a porte chiuse. Siamo l'unico comparto produttivo che non conosce le sorti della propria filiera. Vi informiamo che giovedì 21 maggio, manifesteremo in tutti i capoluoghi d’Italia”. Intanto molti proprietari, vista la situazione italiana, già hanno trasferito (o stanno per farlo) i loro campioni all'estero: per il trotto soprattutto nel Nord Europa (dove le corse non si sono mai fermate) e per il galoppo in Francia dove gli ippodromi sono tornati in attività già da una settimana.
 
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