Coronavirus, Olimpiadi verso lo stop: il Cio discute il rinvio dell'inizio dei Giochi. Bach: «Le vite umane hanno la precedenza»

Coronavirus, Olimpiadi verso lo stop: il Cio discute il rinvio dell'inizio dei Giochi. Bach: «Le vite umane hanno la precedenza»
Domenica 22 Marzo 2020, 19:05 - Ultimo agg. 23 Marzo, 00:56
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Nonostante tutti gli sforzi compiuti dal Comitato Olimpico Internazionale per rispettare le date dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo, Thomas Bach è stato costretto ad attivare il piano di emergenza per il coronavirus, spostando la data di inizio dei Giochi stessi.

L'esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale si è preso un periodo di quattro settimane per definire con il comitato organizzatore di Tokyo e il governo giapponese un nuovo periodo di svolgomento dei Giochi olimpici di a causa della pandemia globale che sta già coinvolgendo anche Africa e Australia. Nel documento stilato non si parla di rinuncia ai Giochi, ma di spostamento della data di inziio, probebilmente di qualche mese o di un anno.

Le quattro settimane servono per affrontare tutte le problematiche legate ai contratti originati dall'organizzazione dei Giochi, con èarticolare attenzione ai futuri abitanti che hanno già acquistato gli edifici del Villaggio Olimpico che verranno messi a loro disposizione dopo i Giochi.

Sono state le voci di federazioni importanti come quella di atletica leggera della Gran Bretagna e degli Stati Uniti o del nuoto americano, oltre al divieto dell'Australia di consentire ai suoi cittadini di lasciare il paese, che hanno spinto Bach a prendere questa decisione. 

 Le parole di Bach. «Le vite umane hanno la precedenza su tutto, inclusa lo svolgimento dei Giochi». In una lettera aperta alla comunità mondiale degli atleti, il presidente del Comitato olimpico internazionale spiega quali siano le ragioni che hanno portato il Comitato esecutivo del Cio a ragionare su un rinvio delle Olimpiadi. «Il Cio vuole far parte della soluzione. Pertanto abbiamo fatto nostro questo principio guida per salvaguardare la salute di tutti i soggetti coinvolti e per contribuire a contenere il virus. Vorrei, e tutti stiamo lavorando per questo, che la speranza espressa da così tanti atleti, Noc e If di tutti e cinque i continenti sia soddisfatta: che alla fine di questo tunnel buio che stiamo attraversando tutti insieme, senza sapere per quanto tempo, la fiamma olimpica sarà una luce» che ne segna la fine.
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