Coronavirus, Gargano torna a Wuhan:
«Indelebili i ricordi dei Giochi militari»

Rebecca Gargano
Rebecca Gargano
di Diego Scarpitti
Sabato 28 Marzo 2020, 08:00
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A fine ottobre il mondo era lì. A sua insaputa, in quello che sarebbe presto diventato l’epicentro della pandemia da Covid-19, il dirompente focolaio del coronavirus Sars-CoV-2. Città di Wuhan, provincia dell’Hubei, sede dei Giochi mondiali militari. Alla settima edizione prese parte la sciabolatrice napoletana Rebecca Gargano.

A ritroso. «Fa un effetto davvero strano, perché sono stata a Wuhan di recente. In Cina dal 17 al 27 ottobre per le gare internazionali di scherma.  Se penso che la spedizione azzurra è ritornata in Italia al termine della competizione e due settimane dopo si è scoperto il primo caso di polmonite, mi sento male», racconta l’atleta dell’Aeronautica Militare.
 
Diario di viaggio. «Gli asiatici fanno sempre le cose in grande e bene. Il villaggio era enorme e organizzato alla perfezione, la cerimonia di apertura è stata molto bella, poi sfilare in divisa dell’Aeronautica fa sempre un certo effetto», riferisce il primo aviere, classe’96.
 
Realtà e percezione. «Pur essendo Mondiali militari il clima era tranquillo, tutti propositivi nel conoscere gente nuova. Mai, però, avrei immaginato che la città di Wuhan sarebbe diventata epicentro della pandemia da Covid-19», ammette sbalordita Rebecca, oro alle Universiadi 2019 nella sciabola femminile a squadre.
 
Esperienza. «I cinesi erano a disposizione, sempre gentilissimi. Il villaggio, purtroppo, era un po’ fuori dal centro: siamo comunque andati a visitarlo, avendo la fortuna di trascorrere belle giornate di sole», ricorda la schermitrice partenopea, già vincitrice della medaglia d'argento nella sciabola individuale ai Giochi europei del 2015 di Baku, oro a squadre ai Mondiali di Tashkent sempre nello stesso anno, bronzo agli Europei di Minsk nel 2017, argento nella rassegna continentale under 23 in Armenia nel 2018, terza in Bulgaria nel giugno 2019.

Amicizie consolidate. «Ho stretto molto con i ragazzi della Nazionale italiana di atletica e anche con qualcuno del pentathlon. Poi naturalmente con vari ragazzi della scherma, come gli sportivi francesi», osserva Rebecca, in foto con i due napoletani dell’Esercito, Dario Cavaliere e Giovanni Repetti, il padovano Alberto Pellegrini (Fiamme Gialle), la friulana Michela Battiston e la romana Chiara Mormile.
 
Marzo 2020 e quarantena forzata. «Non posso di certo lamentarmi: sono a casa a Pozzuoli. Sto ancora recuperando la piena funzionalità del braccio infortunato due mesi fa. Ne approfitto, per tenerlo un po’ a riposo», afferma Gargano.

Duplice programma. «Mi porto avanti con gli esami universitari e mi alleno in terrazzo, se il meteo lo permette, oppure in salotto con la cyclette, praticando diversi esercizi», conclude Rebecca Gargano.

Il resto è storia (drammaticamente) nota. Il 31 dicembre 2019 le autorità sanitarie notificarono il focolaio di casi di polmonite ad eziologia non nota. In data 9 gennaio 2020 il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (China CDC) identificò il coronavirus, confermando la trasmissione inter-umana. Infine la pandemia dichiarata dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
 
La Cina non è mai stata così vicina e Gargano testimone della Storia o di quello che di lì a poco si sarebbe scatenato. 
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