Djokovic, la sconfitta è anche social:
spopola l’hashtag #DjokovicOut

Djokovic, la sconfitta è anche social: spopola l’hashtag #DjokovicOut
di Domenico Giordano
Domenica 16 Gennaio 2022, 15:03 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 07:54
3 Minuti di Lettura

Game, set e macht: la sfida diplomatica, mediatica e sanitaria tra il campione serbo Novak Djokovic e il governo australiano si è conclusa ieri notte. 

Domenico Giordano, Arcadia

La Corte federale ha espulso il numero uno del tennis mondiale negandogli definitivamente il visto di ingresso e impedendogli così di difendere il titolo vinto l’anno scorso sul centrale di Melbourne Park e tentare la scalata alla sua ventunesima vittoria di un torneo del Grand Slam. Per riempire la casella occupata dal tennista serbo, l’organizzazione degli Australian Open ha già invitato l’italiano Salvatore Caruso, attualmente al 146 posto del ranking mondiale mentre “Nole” si appresta a lasciare la terra dei canguri dove rischia di non poter rimettere piede per i prossimi anni.

Iniziata già prima di Natale questa lunga telenovela tra Djokovic, che ha scelto di non vaccinarsi a differenza di tanti altri tennisti e star dello sport mondiale, e le regole imposte dallo Stato australiano hanno sì acceso i riflettori dei media che solitamente avrebbero riservato all’evento sportivo solo qualche riga, ma può portare alla rinuncia da parte di diversi sponsor – ricordiamo che Nole ha un fatturato di oltre 90 milioni annui – preoccupati dall’affiancamento dei propri brand al nome del tennista.

Intanto, almeno in Italia, la Rete – quella digitale e non certo quella che separa le due parti del campo da tennis – si è schierata questa volta contro l’atteggiamento del serbo. 

Infatti, se ancora a dicembre il sentiment degli utenti nei confronti di Djokovic era positivo per il 52% e nei tre mesi precedenti quindi dal 1 ottobre al 31 dicembre la relazione con gli utenti presentava un saldo ancor più solido toccando quota 62%, il mood muta radicalmente dal 5 gennaio di quest’anno quando inizia la partita legale con il ministero dell’Immigrazione che nega al tennista di entrare nel paese.

Il cambio di rotta è evidente nei numeri complessivi e non solo nel mood che in in dieci giorni, precisamente dal 5 al 16 gennaio, precipita al 27.8% zavorrato dal raddoppio delle menzioni su Djokovic passate da 3.680 nei tre mesi precedenti a circa 9.000. Solo negli ultimi sette giorni, ad esempio, i post più performanti pubblicati in Italia su Facebook e Instagram hanno generato 205.646 reazioni complessive. Mentre, se utilizziamo una lente grandangolare e osserviamo alle reazioni ospitate da Twitter a livello globale è interessante notare che l’Italia si prende la sesta posizione per numero di reazioni e l’hashtag #DjokovicOut è quarto dietro #auspol, #AusAperto e #Djokovic.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA