Settebello ricevuto da Mattarella
Il campano Dolce: «Un vero onore»

Vincenzo Dolce
Vincenzo Dolce
di Diego Scarpitti
Mercoledì 11 Settembre 2019, 17:09
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Settebello campione del mondo ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sala degli Specchi invasa dagli azzurri protagonisti a Gwangju, in Corea del Sud. «Esperienza magnifica e unica. Il Presidente Mattarella ci ha stretto la mano. Eravamo in prima fila ed è stato bellissimo. Il Capo dello Stato si è complimentato per la nostra impresa, ha ammesso di aver seguito la finale. Mattarella si è emozionato molto, perchè abbiamo unito l’Italia», racconta orgoglioso il difensore salernitano Vincenzo Dolce, autore di una decisiva doppietta contro gli iberici. «E’ stato incredibile e un vero onore accedere in quella che viene considerata la «casa degli italiani», ovvero il Quirinale. Evento sorprendente e importante. Spero che in futuro ci possano essere altri incontri del genere», auspica il giocatore classe 1995, ex di Posillipo e Canottieri Napoli, punto di riferimento del Settebello e della Sport Management.

«Ringrazio il Presidente Mattarella per la magnifica accoglienza insieme a tutta la Fin». Assenti i napoletani Vincenzo Renzuto Iodice e Alessandro Velotto, impegnati con la Pro Recco in California. Parole di elogio espresse da Mattarella nei confronti degli atleti iridati. «Complimenti alla Nazionale di pallanuoto. Ho seguito soltanto il terzo e quarto tempo della finale. Quando ho acceso il televisore, pensando che contro la Spagna, avversario di tutto rispetto, sarebbe stata una gara sul filo di lana, ho visto che avevamo tre gol di vantaggio e mi sono rasserenato; poi avete chiuso alla grande. Avete rinverdito una tradizione di successi che parte da Londra 1948: all’epoca ero già al mondo, da qualche anno, si seguiva l’andamento delle Olimpiadi attraverso la radio». Il capitano Marco Del Lungo ha consegnato al Capo dello Stato un gradito omaggio: il pallone autografato da tutti i giocatori.

E poi un pensiero rivolto al commissario tecnico, suo conterraneo. «Vorrei dire ad Alessandro Campagna, che lo ricordo non soltanto come tecnico ma anche come campione mondiale ed olimpico. E il gesto fatto dal suo staff, nel momento del tuffo alla fine della gara, è stato sincronizzato perfettamente, quasi alla pari delle nostre campionesse del nuoto sincronizzato che sono così brave». Infine considerazioni sulla Fin e l’avventura coreana. «Questa articolazione della vostra Federazione è una raccolta di capacità, di eccellenze sportive, ma anche di richiami per i nostri giovani di grande importanza. Avete fatto risuonare l’inno di Mameli; avete fatto rialzare il tricolore spesso nelle premiazioni. Ma l’orgoglio è di aver misurato le proprie capacità, di avere espresso le capacità di cui disponete».

E il Settebello, come ha sottolineato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si riconferma «la squadra più titolata nella storia dello sport del nostro Paese, da sempre. Guidata da un tecnico eccezionale, che è nella Hall of Fame della pallanuoto, è stato campione olimpico, campione mondiale ed ha portato due volte a rivincere il titolo: Sandro Campagna». Direzione Tokyo 2020, obiettivo a cinque cerchi di Dolce e compagni, già qualificati per le Olimpiadi del prossimo anno.
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