Elios Marsili e Rari Nantes Napoli,
fine (inattesa) di un amore clorato

Rari Nantes Napoli
Rari Nantes Napoli
di Diego Scarpitti
Mercoledì 22 Dicembre 2021, 20:22
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Poche, stringate ma essenziali parole per annunciare quanto segue. «Lascio la Rari Nantes Napoli senza dirvi il perché, non è nel mio stile»». Sorprende tutti Elios Marsili. Difficile pensare al club di Santa Lucia senza il figlio d’arte alla guida della squadra di pallanuoto. «Lascio la Rari Nantes Napoli dopo 24 anni, 19 spesi nell’impianto Bulgarelli e 15 in panchina».

L’arco temporale dimostra attaccamento e appartenenza ai colori sociali. Si chiude un’epoca. «Lascio la Rari Nantes Napoli dopo 250 caps tra A2/B/C ed oltre 500 caps giovanili». Utilizza un linguaggio rugbistico, per rimarcare le sue presenze. «Lascio la Rari Nantes Napoli dopo aver vinto un campionato ed averla riportata in B». Spirito guerriero certamente ma anche il compendio di umiltà e sacrificio. «Ringrazio quelli che mi hanno accompagnato in questo lungo percorso, tutti i giocatori in primis e le presidenze che si sono alternate, in particolare Paolo Caccese e Giorgio Improta. Il mio più grosso in bocca al lupo alla squadra per il prossimo futuro». Conclude così il suo post su Facebook l’allenatore napoletano classe 1970.

Un epilogo amaro, che non tiene conto della storia e della tradizione del simpatico, educato (forse troppo!), quanto valido e preparato tecnico, che ha legato il suo nome ad uno dei più importanti Circoli della città. Protagonista inoltre, dal 1986 al 1990, anche e soprattutto con la calottina in vasca, con trascorsi di rilievo da giocatore. Cinque finali scudetto disputate e altrettante finali di Coppa Italia consecutive con ben tre squadre diverse: Pescara, Posillipo e Canottieri Napoli (un record assoluto in Italia), raccogliendo tre scudetti e due Coppe Italia. E poi l’esperienza maturata in campo internazionale. Due finali in altrettante competizioni diverse. Una Coppa delle Coppe vinta con il Posillipo nel 1987 (anno magico anche su altri versanti), una Coppa dei Campioni persa con la Canottieri nel 1990. Senza tralasciare l’azzurro del Settebello giovanile (undici tornei internazionali), gli Europei di Atene (1987) e quelli di Veenendaal (1988) e i Mondiali di Narbonne (1989).

Altri primati in panchina: in sella per ben tredici anni (giovanili comprese) alla Rari Nantes Napoli e la collaborazione tecnica con il settore giovanile del Posillipo a partire dal 2017.

Una fine «ingloriosa», vista l’evoluzione recente. Non si contano i messaggi di affetto, stima e vicinanza nei confronti di Elios Marsili. «In genere il detto recita: «Squadra che vince non si tocca», ma stavolta l'abbiamo ribaltato. Raramente ho visto la passione, la competenza e la dedizione che metti nel lavoro. E' un momento davvero triste. Sono smarrito davvero. Una Rari senza Marsili, dovremmo fermarci a riflettere tutti», scrive pubblicamente il direttore sportivo Paolo Caccese.

Il suo predecessore in panchina nel 2008, Bruno Cufino, così osserva. «Sono molto addolorato per due motivi.

Il primo è perchè mi dispiace per te, che hai dato al sodalizio tutto te stesso in condizioni che ho avuto modo di conoscere, provando in questi anni (e riuscendoci) a friggere il pesce con l'acqua. Anche se a volte nella vita di un allenatore si possono chiudere porte per aprire portoni».

E poi la seconda considerazione «ben più dolorosa per tutti coloro che amano la pallanuoto». Analisi pienamente condivisa da molti addetti ai lavori. «Se un circolo glorioso che ha fatto la storia di questo sport, mette nelle condizioni di andar via te, ultimo allenatore disponibile a mettere da parte tutto, ma proprio tutto fino allo stremo, perchè legato ad ogni pietra, ad ogni mattonella e ad ogni goccia d'acqua che ne bagna la sede sociale, vuol dire che siamo ai titoli di coda. Spero con tutto me stesso di sbagliarmi», conclude Cufino. Allora Elios Marsili raccolse una pesante eredità: allenatore-giocatore con Zeno Bertoli, Alfredo Riccitiello e Massimiliano Migliaccio suoi compagni di squadra. Il 2021 clorato si chiude in maniera impensabile.  

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