Epico Settebello: bronzo pesante
contro la Serbia in Europa Cup

Settebello
Settebello
di Diego Scarpitti
Lunedì 9 Aprile 2018, 21:50
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La scossa si tramuta in riscossa. Un time out nel secondo quarto cambia il corso degli eventi. «Svegliatevi, porca p…….Siate più aggressivi». Sandro Campagna scuote gli azzurri, digita il tasto on della rimonta e il Settebello risponde alle istruzioni del commissario tecnico. Capolavoro di sup(S)erbia e di tattica clorata, epico il bronzo strappato in Europa Cup ai titani dell’Est, campioni olimpici in carica, Dall’Inferno al Paradiso, senza Dante e Dan Brown, ma con le calottine italiche sugli scudi, pretoriani agguerriti e mai avviliti, che si liberano della polvere dai calzari e passano dal buio dell’1-5 all’apoteosi del 10-9. Indomito e resistente alle sfuriate di Mandic e compagni, il Settebello rientra in acqua trasformato e ricaricato dopo l’intervallo lungo (6-4). Il break di 4-0 vale il sorpasso. Lazic in superiorità numerica e Filipovic chiudono il terzo periodo in perfetta parità (8-8).
 
 

Bodegas e capitan Figlioli spingono i serbi fuori dal podio. «Siamo molto contenti. Ci tenevamo a finire bene questa competizione soprattutto per come era iniziata. Bravi a rimanere in gara, registrando soprattutto la difesa in inferiorità. Abili a ribaltare lo svantaggio. Rimaniamo con i piedi per terra. E' un buon punto di partenza per il prosieguo» commenta il pilastro del reparto arretrato Zeno Bertoli, uno scudo termico a protezione del valido portiere Del Lungo. Festeggia il suo 25° compleanno nel migliore dei modi Vincenzo Renzuto Iodice. «Torneo molto faticoso. Disputate quattro partite ravvicinate, durissime e di altissimo livello. Poco concentrati con la Spagna, strepitosi contro Ungheria, Grecia e Serbia. Trovati i giusti automatismi: dobbiamo crescere ancora, viste le nostre enormi potenzialità». Spettacolo alla Kantrida nella Super Final, merito inoltre di Alessandro Velotto, il terzo napoletano in formazione. «E' sempre una soddisfazione immensa prendere una medaglia con la Nazionale. Sicuramente l’obiettivo principale resta l’Europeo di quest’estate ed è lì che dovremo esprimerci al massimo, lavorando sui dettagli che non hanno funzionato a Rijeka». Sorride il salernitano Vincenzo Dolce, ex posillipino insieme a Bertoli e Renzuto, giocatore giallorosso con Velotto al Molosiglio. «Emozionatissimo e felicissimo. Sono molto contento per la prima medaglia vinta con il Settebello. Esperienza bellissima in una competizione internazionale con la calottina della Nazionale. Finale da incorniciare». Giudizio positivo del vice presidente federale Francesco Postiglione. «Il Settebello dimostra ancora una volta di possedere un grande carattere e una grande personalità. Nel momento peggiore è riuscito a risalire la china. Prova maiuscola contro i campioni olimpici della Serbia, seppur privi di Prlainovic, Stefan Mitrovic, Randjelovic e Ubovic, gente di un certo spessore. L’Italia ha conquistato una medaglia in una competizione nuova, molto interessante, nata sotto un’ottima regia e stella, perché consente di confrontarsi con i primi della classe». In sostanza un Europeo invernale, utile al lavoro di Campagna e al suo staff verso Tokyo 2020, passando per l’importante tappa intermedia di luglio a Barcellona. «Bisogna essere fieri e orgogliosi del team azzurro che non molla un metro e viene fuori nelle difficoltà, dimostrando forza e compattezza» osserva Postiglione. Loren Fatovic consegna il trofeo ai barracuda, calando una sestina devastante ai danni degli iberici. «La Croazia si conferma un’ottima squadra. Quattro gli ex posillipini in splendida forma nella competizione: il capitano croato Andro Buslje che ha sollevato la coppa, i greci Dervisis e Vlachoupolos, il serbo Subotic». Settebello targato made in Naples vincente e convincente. 
 
 
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