Europei Budapest 2021, nuoto di fondo: Paltrinieri è medaglia d'oro nella 5 km

Europei Budapest 2021, nuoto di fondo: Paltrinieri è medaglia d'oro nella 5 km
Europei Budapest 2021, nuoto di fondo: Paltrinieri è medaglia d'oro nella 5 km
di Piero Mei
Mercoledì 12 Maggio 2021, 15:55 - Ultimo agg. 18:55
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La vecchia miniera dove ora è un lago d’acqua potabile, e piuttosto fredda, è una miniera d’oro per l’Italia del nuoto in acque libere a Budapest, europei in acqua. Gregorio Paltrinieri trasforma i cinque chilometri della sua prima gara nella circostanza, la prima metà d’acqua ferma e trasparente, la seconda increspata dal vento, in cinque chilometri d’oro. Greg, il campione di tutto in vasca, Olimpiadi, Mondiali ed  Europei , ora è campione anche nelle acque libere. Doveva essere una gara per imparare, perché il nuovo Greg ha in animo piscina e mare a Tokyo, e l’insegnamento è stato “puoi vincere anche qui”. Invece di prendere una lezione, Paltrinieri l’ha data. S’è messo subito in quota, con il tedesco Wellbrock, il suo previsto rivale olimpico in vasca e no, che si è presentato a braccia scoperte, senza la muta consigliata ai nuotatori alle prese con un’acqua bella sì, ma a 18 gradi (a Tokyo, dicono, si bollirà intorno ai 30) e con il campionissimo di casa, l’ungherese Rakoszy.

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Nuotavano in tre, allineati e non coperti, mentre coperto era il gruppo che prendeva la scia dei tre indicati come migliori. Erano tre nuotatori diversi, l’ungherese potente, il tedesco lungo e disteso, e Greg che nuota alla sua maniera, che ha l’aria furiosa ma che rende, e quanto rende! Poi l’ungherese attaccava di più, attaccava anche un venticello e il nuoto si complicava per tutti; l’ungherese teneva ritmo e botta, Wellbrock meno e perfino Paltrinieri sembrava un po’ in crisi.

Ma era una mossa, come Greg avrebbe mostrato poi, quando ha avuto un lungo sprint e un imbuto finale dal fuoriclasse che è: primo Greg, in 55:43.3, secondo il francese Marc Antoine Olivier, che con i suoi “complici” transalpini aveva tenuto in vista il terzetto reale di Paltrinieri, Rakoszy e Wellbrock, e terzo, meravigliosamente terzo, con un rush che nessuno si aspettava, e forse neanche lui, l’azzurro Dario Verani. Rakoszy chiudeva quarto, Wellbrock nono. Un po’ deluso, ma avanti anche lui, sesto, Marcello Guidi.

“INCREDIBILE, INCREDIBILE”

E’ l’aggettivo che Greg usa di più una volta tornato con i piedi a terra; il sorriso è strepitoso, e anche quando sale in mascherina sul podio, gli occhi denunciano la felicità. Ora lo aspettano altri chilometri, i 10, la staffetta, la vasca con 1500 e 800. “Sì, sono tanti chilometri ma sono venuto qui per pensare a una gara per volta, non devo pensare ad altro”. Le sette gae in 11 giorni così non lo spaventano. “Ho scelto io di fare questo, ho scelto di fare a modo mio; i cique chilometri li volevo divertenti e veloci, lo sono stati”.

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Aver cambiato vita, allenatore e programmi fu anche oggetto di critica: “Non importa; volevo mettermi alla prova. Sono un principiante nel fondo, niente è istintivo, e piano piano capisco le cose da fare e quelle da non fare”. Mica tanto piano: primo Europeo, primo oro: “Volevo cercare indicazioni positive, è venuto anche il risultato, e ce lo prendiamo. Nel finale ho dato qualche spallata per farmi largo. In gara pensavo: ho fatto solo altre due volte la cinque chilometri, sempre vinta; se vinco anche questa mi ritiro e resto imbattuto…”. Non farlo, Greg. Ride.

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BRONZO INCREDULO

Dice Dario Verani: “Agli ultimi duecento metri, quando ho messo cuore e testa, pensavo ‘chissà quanti ne ho davanti’, e invece…”. Ne aveva solo due alla fine. Uno era Greg, con il quale si allena: “Farlo con lui e con Mimmo Acerenza è splendido; questa medaglia ha un sapore speciale”. Anche per Fabrizio Antonelli, allenatore di entrambi: “Quella di Dario mi ha veramente commosso; i ragazzi sanno che devono soffrire sportivamente e l’hanno fatto. Avevo detto che dovevano combattere fino all’ultima bracciata. E’ stata una gara difficile: resettare tutto a metà percorso, perché il meteo cambia le carte in tavola, è difficile”. Ma non per Greg: “Lui può arrivare dove vuole; è uno dei più forti nuotatori della storia”. Dove vuole? Naturalmente Tokyo.

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