Europei nuoto, oggi il via a Roma nella «piscina più bella del mondo». L'Italia con 102 atleti punta al record di medaglie

Comincia oggi la rassegna continentale. L'Italia punta alle 33 medaglie

Europei nuoto, oggi il via a Roma nella «piscina più bella del mondo». L'Italia con 102 atleti punta al record di medaglie
di Piero Mei
Giovedì 11 Agosto 2022, 08:15 - Ultimo agg. 17:29
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Lorenzo Gargani e Piero Codia saranno i primi azzurri a scendere in acqua dei 102 che fanno squadrone negli Europei delle discipline acquatiche che cominciano stamattina alle 9 con il nuoto in piscina, e la piscina è quella del Foro Italico, che tutto il mondo ci invidia. Gargani e Codia sono tra i quattro italiani (gli altri due sono Matteo Rivolta e il primatista del mondo Thomas Ceccon) impegnati nelle batterie dei 50 farfalla, dove è in gara Govorov, l'ucraino che proprio qui fece il record del mondo in materia (22.27, ancora lo è). Per la verità un tuffo d'azzurro (e che tuffo!) c'è già stato ieri mattina quando la madrina Federica Pellegrini ha assaggiato di nuovo l'acqua sua in una clip da promo che l'ha vista sul blocco 4, quello dei migliori (e lei lo fu, e lo è for ever), affiancata dai cani mascotte, Lea e Gastone, con quest'ultimo che non se l'è sentita troppo di bagnarsi, anche perché non c'era nessuno da salvare: che vuoi andare a salvare la Divina? Semmai è lei che ti salva.

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IL RECORD DI MEDAGLIE

Gli Europei delle discipline acquatiche (nuoto, acque libere, artistico, tuffi da piccole ed estreme altezze) propongono un'Italia da record: il presidente Barelli, che a domanda politica risponde che qui è solo «il capo degli assistenti bagnanti», prevede, come tutti del resto, medaglie a schiovere. Non per niente l'Italia è stata, al conto dei podi, la nazione europea più premiata ai recenti mondiali di Budapest, preceduta nell'onore soltanto dagli Stati Uniti e dalla Cina, superpotenze l'una della vasca e l'altra dei trampolini. L'Italia potrebbe andare subito a medaglia, con il nuoto artistico che propone la sfida fra squadre (l'Ucraina sembra difficilmente battibile) e che assegna il primo podio precedendo la dichiarazione d'apertura della competizione: una sfilata di bandiere alle 17.16 e dalle 18 le finali del nuoto. Avremo avuto già modo, in mattinata, di vedere all'opera Simona Quadarella: la campionessa romana, che viene da due Europei con tre ori a botta, sarà impegnata nella batteria degli 800 metri, per la quale la finale, poi, si disputerà l'indomani. Ci sono altre frecce nobili che gli azzurri si giocano subito (batterie, semifinali di pomeriggio, eventuali finali il giorno dopo): sono Margherita Panziera nei 200 dorso che predilige e che di solito si disputano in chiusura d'evento ma stavolta aprono e perciò la bella Margherita non si consumerà nell'attesa, e Nicolò Martinenghi nei 100 rana, distanza e stile nei quali è fresco campione del mondo.

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MANCA PEATY

L'assenza del marziano Adam Peaty a ragionare lo favorisce, ma toglie anche il peperoncino a una sfida che Tete (Martinenghi è chiamato così) ha nel cuore da sempre. Per le medaglie, se avanzano la mattina, potrebbero oggi dir la loro Alberto Razzetti nei 400 misti, anche se le ultime prestazioni non lo hanno illuminato, e la staffetta lunga, la 4x200 stile libero, la maschile specialmente perché la femminile senza la Pellegrini è tutta non da ricostruire ma da costruire. I ragazzi la sanno lunga, invece. E chissà mai Il direttore tecnico Cesare Butini a domanda risponde, dopo averci brevemente pensato: «Quante medaglie? Trentatré». Il nuoto è in buona salute, dunque. La Pellegrini, guardando da fuori il battaglione dei suoi eredi, ne ha vaticinate 10 d'oro. Ieri la presentazione internazionale, con numeri snocciolati e con presenze illustri: Katinka Hosszu, ungherese multitasking appannata, e Sarah Sjoestroem, svedese dai capelli viola (tranquilli: sarebbe la tipica bionda), che già nuotavano nella gloria a Roma mondiale 2009, italiani che studiano in America e sanno l'inglese a menadito (Federico Burdisso e Chiara Pellacani).

Chiara, romana, tuffatrice, è a casa sua: «Mi carica, mi emoziona» dice, giocherellando con i cinque cerchi che sono il ciondolo d'oro alla catenina (regalo di mamma, non v'ingelosite pretendenti) e la sincronette d'Ucraina Marta Fiedina che dice «Roma è la nostra seconda casa, grazie Italia», perché è del gruppo di atleti di Kiev portati qui dalla guerra e possibili protagonisti. Russi e bielorussi, invece, sono i reprobi cacciati via, anche se gli atleti non guidano carri armati né sganciano bombe. Ma così vogliono i buoni. Il Parco del Foro Italico ribolle di speranze e di colori: il claim Rome swim Rome ha un bel significato d'assonanza come Home sweet Home, casa dolce casa; per la Quadarella, Minisini e altri 15 tra romani e laziali qui è proprio casa loro. E Paltrinieri è dei nostri da quando era cadetto e vinceva già.

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