HabaWaba International Festival,
è Bencivenga il testimonial

Fabio Bencivenga
Fabio Bencivenga
di Diego Scarpitti
Sabato 1 Giugno 2019, 14:46
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«Un bellissimo riconoscimento. Incontrerò sul campo di gara i piccoli atleti di Aqavion, che vinsero a giugno del 2018 l’HabaWaba International Festival, vero mondiale di categoria. Genitori soddisfatti che ci sia anch’io a Lignano Sabbiadoro». Testimonial d’eccezione per la rassegna di pallanuoto giovanile più imponente al mondo Fabio Bencivenga, che in carriera ha vinto 5 scudetti, 3 Champions League, 1 Coppa delle Coppe, 2 Supercoppe europee e il bronzo olimpico ad Atlanta ’96. Volto della 12esima edizione dell’HabaWa, scelto dalla Waterpolo Development, il «drago» di Curti si dichiara pronto, dopo il Trofeo Paolo De Crescenzo, organizzato con Fabio Violetti a Brusciano, a prendere parte alla manifestazione in Friuli Venezia Giulia. «Sarà bello vivere un’esperienza del genere con 1600 atleti. Spero di portare un po’ di fortuna ai nostri ragazzi e che possano ripetersi», spiega il plurititolato campione, spinto dal Volturno verso la pallanuoto a 11 anni e tre anni esordì in A2 col Caserta. 

«Io pazzo della pallanuoto, regala emozioni e legami unici».  Giocare, vincere, ma soprattutto dare il massimo e lasciare il segno. Per quasi 30 anni di carriera è stato questo il suo tratto distintivo. Catania, Posillipo, Pro Recco, Acquachiara e naturalmente Settebello. Bencivenga s’è ritirato due volte (2012 e 2015) e due volte è tornato ad indossare la calottina, richiamo irresistibile, per riprovare ancora i brividi che solo lo sport può dare. «Le tre Champions League con il Posillipo e la sfilata ad Atlanta ’96, le mie prime Olimpiadi, sono ricordi memorabili. Ma se penso ad un’emozione legata alla pallanuoto mi viene in mente proprio la recente salvezza con l’Arechi, l’abbraccio con i miei compagni di squadra. Può sembrare un traguardo minore rispetto ad altri, ma la verità è che solo lo sport trasmette queste emozioni, solo lo sport crea questo tipo di legame con gli altri», racconta il centroboa alto 2 metri.
 
 

«L’HabaWaba è un evento internazionale che dà tanto alla pallanuoto: sta formando futuri atleti e futuri uomini. Sport trampolino di lancio per affacciarsi alla vita. Questo deve essere un tempo di formazione per i ragazzi, che, quando cresceranno, si sentiranno ancora uniti con quelli che erano i loro compagni. E impareranno anche una lezione di vita: nessuno nasce campione, campione si diventa. Mettersi in discussione, impegnarsi, è l’unico modo per migliorare e per raggiungere i propri obiettivi». Ritornato in acqua dopo tre anni di inattività, risultando decisivo, a 43 anni, per la salvezza dell’Arechi in A2, Bencivenga  condivide in pieno lo spirito dell’Habawaba, ovvero far appassionare i piccoli alla pallanuoto, e insegue la medesima strategia con l’Aqavion, società di cui è direttore sportivo. 

«Partirò il 21 e ritornerò il 23 giugno: saranno due giorni intensi all’insegna dell’aggregazione e dell’amicizia, utile occasione per diffondere l’amore verso la pallanuoto nei cinque continenti, così come i nobili valori dello sport e della convivenza civile. Sono orgoglioso di esserci», conclude Bencivenga. Si preannuncia una pacifica invasione a dal 16 giugno al Bella Italia & EFA Village, che per una settimana si trasforma in una sorta di villaggio olimpico per bambini dai 5 agli 11 anni. Supported by Fina, Len, Comen e Fin, l’HabaWaba renderà «Happy Baby Water Ball».
 
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