Un altro lutto a casa Scalzone:
è morto Roberto, tecnico del fucile

Roberto Scalzone (a destra)
Roberto Scalzone (a destra)
di Diego Scarpitti
Venerdì 19 Luglio 2019, 15:03
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Di recente il papà Armando, ora lo zio Roberto. Non trova pace, davvero, il pallanuotista del Posillipo Andrea Scalzone. Prima il basket, adesso il tiro a volo ha perso uno dei suoi protagonisti. «Sei stato il mio secondo padre, e il destino ha voluto che in due mesi mi lasciaste entrambi. Mi hai fatto conoscere il mondo, mi hai fatto guardare «oltre», sei stato per me un modello con quel tuo modo di essere «internazionale» e di avere amici in ogni parte del mondo, se sono quello che sono oggi lo devo moltissimo a te. Salutami babbo e vegliate su di me. Da oggi sono davvero rimasto solo».

È quanto scrive il difensore rossoverde classe’92 sul suo profilo Facebook. Figlio del compianto Angelo Scalzone, medaglia d’oro a Monaco 1972, si è spento a Castel Volturno il 57enne Roberto, atleta e allenatore di fama internazionale, che in carriera ha collezionato molti successi. Guida tecnica della nazionale del Qatar, Roberto ha calcato le pedane di tutto il mondo, dopo aver messo al collo la medaglia di bronzo ai Mondiali di Lima e in Coppa del Mondo a Montecatini (1997), l’argento agli Europei di Istanbul, in Turchia (1992), oro in Coppa del Mondo a Seoul, in Corea del Sud (1991) e a Brisbane, in Australia (1997).

Seguendo le orme paterne, quello di Roberto per il tiro a volo è stato un grande amore, condiviso con la moglie Antonella e con il figlio Angelo, già azzurro di Trap, ai quali, unitamente alla mamma, la famiglia del tiro a volo italiano, così come il presidente Vincenzo Semeraro e il Circolo Nautico Posillipo, si stringe in un affettuoso abbraccio. «Sono certo che saprai dimostrare la forza che aveva Roberto. Tu vicino alla mamma e noi tutti vicino a te». Questo il messaggio commosso inviato dal presidente Luciano Rossi al giovane Scalzone, una volta appresa la ferale notizia.

Le esequie saranno celebrate domani a Castel Volturno.
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