Fiamme Oro, scatta la Fase 2
del judo a Napoli con Maddaloni

Pino Maddaloni
Pino Maddaloni
di Diego Scarpitti
Venerdì 19 Giugno 2020, 22:50
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Termoscanner all’ingresso per misurare la temperatura corporea. In fila indiana e in maniera ordinata i ragazzi in pantaloncini azzurri e polo logata Fiamme Oro salgono le scale, muniti rigorosamente di mascherina. Igienizzano le mani dall’apposito dispenser. Distanziati lungo il percorso e sulla materassina, nel rispetto previsto dalle linee guida e dai protocolli sanitari. Aperta la finestra dalla quale si gode una vista spettacolare di Napoli, con Castel dell’Ovo ravvicinato e Capri sullo sfondo. E’ ufficialmente partita la Fase 2 per il judo napoletano targato Polizia di Stato. In piena sicurezza.
 

 
Tornano ad allenarsi finalmente gli atleti delle Fiamme Oro. Flessioni e piegamenti, potenziamento con elastici, arrampicata della fune e non solo. Ancora zero contatti (come nella scherma, boxe, pallanuoto e rugby) ma la ripartenza ha un valore psicologico davvero importante. E poi sanificazione degli ambienti, come mostrano chiaramente le immagini del video realizzato da Davide Natullo (primatista 100 e 200 delfino).

«Si è percepita grande voglia di ripartenza. Sono ripresi gli allenamenti della sezione judo del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, in ottemperanza delle attuali disposizioni normative in materia di Covid-19. La palestra, ubicata nel IV Reparto Mobile della Polizia di Stato, ha accolto i ragazzi di tutte le età, che, visibilmente emozionati, hanno ripreso a calcare uno dei tatami più suggestivi d’Italia», spiega Luca Piscopo, direttore tecnico delle Fiamme Oro. Due le sessioni di allenamento previste: mattina e pomeriggio. «Si alternano tecnici di assoluto valore: Enrico Parlati, Daniela Raia (che durante la quarantena hanno condotto la campagna via social #iorestoacasa e in forma con le Fiamme Oro, insieme ai pugili Donato Cosenza e Vincenzo Picardi, bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008), Luca Marmo e Ignazio Capezzuto: stanno svolgendo un lavoro esemplare. Programmi supervisionati dal campione Pino Maddaloni (oro a Sydney 2000), neo direttore tecnico nazionale di recente nomina, insieme ai fratelli Lello e Massimo Parlati, tecnici di longeva e comprovata esperienza», sottolinea Piscopo.
 
Napoli capitale del judo tinto di cremisi. «Da rimarcare l’impegno e l’esempio sportivo di Christian Parlati, Biagio D’Angelo e Carmine Di Loreto. Ben presto arriveranno altri campioni: li aspetteremo a braccia aperte», annuncia Piscopo, che evidenzia un metodo vincente e un modus operandi funzionale «grazie al prezioso supporto del presidente delle Fiamme Oro, Francesco Montini, e del questore di Napoli, Alessandro Giuliano».  

Esserci sempre. «Lo sport sta imprimendo una grandissima svolta di natura sociale e pedagogica, evidente anche la sua evoluzione agonistica di spessore. Dalla prossima settimana riprenderemo le attività al Rione Sanità e operativo sarà l’ex mendicicomio, in via dei Cristallini», conclude Piscopo.
 
«C’è tanto entusiasmo tra i ragazzi. Ho notato che si sono resi conto della mancanza della loro quotidianità. Li ho trovati molto maturati. Sono ritornati, apprezzando ancora di più il nostro dojo, la nostra disciplina, e i tecnici», afferma Pino Maddaloni. «Dopo il lockdown i ragazzi hanno dato immenso valore alla vita di tutti i giorni e apprezzato maggiormente il significato dell’amicizia: questo mi inorgoglisce e mi lascia ben sperare per i prossimi risultati, che non sono solo agonistici ma anche e soprattutto umani».
 
Bentornato judo, bentrovate Fiamme Oro.
 
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