Giovanni Buono e il Vendée Globe:
«Io, angelo di Pedote intorno al mondo»

Il team di Giancarlo Pedote
Il team di Giancarlo Pedote
di Gianluca Agata
Lunedì 30 Novembre 2020, 15:40
4 Minuti di Lettura

Un po' pompieri, un po' maghi dell'informatica, un po' geni della nautica. Sicuramente amanti del mare tanto da pensare che nelle vene scorra anche l'aria salmastra degli oceani, unitamente a quel vento che ti segna il viso ed i lineamenti. Sono innamorati del Vendée Globe, la regata per barche a vela che consiste in una circumnavigazione completa in solitario, senza possibilità di attracco o di assistenza esterna con arrivo e partenza dal porto francese di Les Sables-d'Olonne, nel dipartimento della Vandea della regione dei Paesi della Loira per un totale di oltre 25 mila miglia. Ben 33 gli skippers che si sono schierati sulla linea di partenza, a bordo degli Imoca 60. Unico italiano in gara il velista Giancarlo Pedote, quinto skipper italiano nella storia della competizione e unico a partecipare all’edizione 2020 della regata su Prysmian Group. E a seguire la sua impresa uno shore team che agisce un po' dalla Bretagna, da dove ci sono i quartier generali di tutti i team, un po' dal resto del mondo. Già, perché una volta partiti, dopo aver passato in rassegna ogni millimietro della barca, ci si attacca all'app della manifestazione ed alle notizie che periodicamente arrivano dai collegamenti via radio con lo skipper. Il resto è attesa come i vigili del fuoco, pronti a saltare sul primo aereo e ritrovarsi in Bretagna in caso di difficoltà.

 

Giovanni Buono, trentenne ingegnere ischitano, figlio di papà Francesco, presidente della Lni Isola D’Ischia, fa parte dello shore team di Pedote assieme ad Anthony Rezzoug, Valentin Walle, Remi Fermin. «La vela - racconta Buono - fa parte di ogni scelta del mio percorso di vita», con la voglia di spostare sempre il paletto un po' oltre. Da quando incontrò Giovanni Cuomo, marinaio ischitano, primo maestro di vela e di vita. Poi sono arrivati, in ordine sparso, Ugo Giordano, Paolo Cian, Riccardo Apolloni, Ganga Bruni, Soldini, De Angelis, Luna Rossa, le avventure con il TP 52 Macchia Mediterranea di Giampiero Russo, Endless Game di Pietro Moschini, Pierluigi Fornelli.

Lui, ingegnere aerospaziale che dà del tu al carbonio non poteva non salire a bordo del team di Pedote. «Dopo le tante esperienze fatte in giro per il mondo, ho risposto alla sua chiamata. Abbiamo fatto diversi colloqui via Skype e poi deciso di lavorare insieme».

Sul primo aereo verso Lorient, dove in una ex base di sottomarini nazisti, tutto dà del tu alla vela grazie ad un'opera di rivalorizzazione che ha messo le barche al centro di tutto. Tutto funziona: cantieri, velerie, creando un indotto incredibile.«Dall'optimist ai catamarani giganti Lorient è un paradiso per i velisti». E poi i container, tantissimi, ognuno base di una barca per il Vendee Globe. Qualcuno adibito a loft, qualcun altro a ufficio tecnico, qualcun altro per gli sponsor. «Prima della partenza con lo shore team facciamo quello che si dice la bibbia, dove viene analizzato ogni dettaglio, cablaggio, sistemi elettronici, fotografiamo tutto ogni minimo particolare». In caso di Sos la riunione d'emergenza a terra che, in base alla bibbia ed alle indicazioni dello skipper deve risolvere, o aiutare a risolvere il problema il più velocemente possibile. Ora lo Shore Team è in stand by mentre Pedone naviga verso il Grande sud e capo Horn. «Ne seguiamo gli spostamenti continuamente» aggiunge Buono che si divide tra la casa napoletana e quella di porto d'Ischia. «Speriamo ovviamente di non intervenire ma gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo». il leader è Charlie Dalin, in fuga con 237 miglia di vantaggio su Thomas Ruyant che però ha la sua Linkedout priva di un foil dopo la rottura, e quindi alterna velocità importanti mure a sinistra ad altre decisamente più contenute quando naviga mure a dritta senza foil. Ottimo Giancarlo Pedote che è risalito fino alla decima posizione e adesso si trova a 510 miglia dal leader mentre cavalca una depressione. Prysmian Group dovrà correre per restare agganciato a questo gruppo e non perdere il sistema meteo su cui navigano i leader.

Per Buono di tempo ne è passato da quel primo optimist che papà gli comprò. Non c'era nessuno con cui confrontarsi ed allora subito sulle barche d'altura. A nove anni la prima Tre Golfi. Poi la Middle Sea Race ed ancora miglia e miglia in mare. Ora il Vendee Globe nello shore Team attendendo la barca buona per salpare ancora verso l'orizzonte. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA