Augusta Masters, Johnson eliminato già toglie la giacca verde. Molinari supera il taglio

Francesco Molinari
Francesco Molinari
di Stefano Cazzetta
Sabato 10 Aprile 2021, 15:20
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In bilico fino all’ultimo, poi il respiro di sollievo. Per Francesco Molinari il Masters continua. Il campione italiano ha superato il taglio con l’ultimo risultato utile, +3, dopo aver chiuso il secondo giro in 73 colpi. In una giornata il cui l’Augusta National si è presentato con il volto più clemente (niente vento e green ammorbiditi) le cose per lui si erano messe subito bene, con i birdie alla 2 e alla 3. Poi l’infortunio alla 5: driver in bunker come il giorno prima; palla rimessa in fairway e approccio che finisce lungo al green. Il rientro fuori misura e 3 putt rendevano vano il recupero iniziale che lo aveva riportato in par per il torneo e in alta classifica. Il 7 sullo score è risultato un fardello pesante. Per fortuna, ha saputo riprendersi con il birdie al par 5 della 8. Poi ancora due colpi dal tee sbagliati alla 10 e alla 11 lo hanno costretto al bogey. Il birdie alla 15 lo rimetteva al sicuro, ma alla 18 spediva nuovamente il tee shot nel bosco: il 5 finale lo riportava a +3, costringendo lui e noi ad aspettare la fine della giornata per sapere se il Masters sarebbe continuato oppure no.

Il gioco di Molinari, va detto, è stato eccellente: le sue quattro buche sbagliate sono state tutte determinate da colpi di partenza sbagliati. Il resto, putt compresi, ha funzionato perfettamente. E questo fa ben sperare in una risalita nei due giri finali. Oggi partirà alle 18:10 italiane insieme con Jason Kokrak.

Al comando della classifica c’è ancora l’inglese Justin Rose, con -7. Ma quello visto ieri è stato un lontano parente del giocatore perfetto ammirato il giorno prima. E’ partito malissimo nelle prime 9 buche, con 4 bogey, ma ha avuto il merito di non scomporsi e rimettersi in carreggiata nelle seconde, chiudendo il giro in par. Alle sue spalle, la concorrenza è aumentata in numero è qualità. Sorprendente la marcia di Will Zalatoris che con il -4 di giornata è salito a -6 e si è portato a un solo colpo dal leader. Il giovane americano (24 anni) è diventato professionista solo nel 2018, ma ha già fatto intendere che ha le carte in regola per una carriera importante. Con lui, un altro americano: Brian Harman: fisico minuto, ma tanta determinazione.

In alta classifica anche l’australiano Marc Leishman (-5 per il giro e per il totale) e soprattutto Jordan Spieth. Il campione texano, Giacca Verde nel 2015 ed ex numero uno del mondo, appare davvero recuperato dopo i 3 anni in cui aveva smarrito swing, sicurezza e risultati.

Grazie al 68 di giornata è salito a -5 e si presenta come uno dei più giocatori più accreditati alla vittoria.

Il percorso, reso più abbordabile, ha favorito score generalmente più bassi e dunque grandi recuperi, come i 66 di Toni Finau (ancora in cerca del suo primo major) e dell’austriaco Bernd Wiesberger, giocatore che noi conosciamo bene, avendo vinto l’Open d’Italia del 2019 all’Olgiata. Entrambi sono a -4 in classifica, insieme con Justin Thomas, il coreano Si Woo Kim, Cameron Champ e il giapponese Hideki Matsuyama.

Un Masters che si rispetti, deve fare anche vittime illustri: in questa edizione, si va da Sergio Garcia a Jason Day, da Lee Westwood a Danny Willett a Brooks Koepka. Quest’ultimo, va ricordato, però, si è presentato in condizioni fisiche precarie, essendo stato operato al ginocchio destro meno di un mese fa. Le delusioni più grandi, però, riguardano il numero 1 numero del mondo e campione in carica, Dustin Johnson, e Rory McIlroy. Il primo non sta attraversando un buon momento di forma e sembra smarrirsi nei momenti decisivi; il secondo è davvero irriconoscibile ed è neppure accostabile al fenomeno che si era lecitamente candidato come l’erede di Tiger Woods. L’ultimo major vinto risale oramai al 2014 e al Masters continua a combinare disastri. Ha cambiato di nuovo coach, ha cominciato un nuovo lavoro tecnico, ma per ora i frutti non si vedono. E’ una giocatore completo e potentissimo di suo, non ha senso snaturarsi per cercare ulteriore lunghezza nei colpi, se questi sono i risultati. Di Bryson DeChambeau ce n’è uno ed è assolutamente originale, soprattutto per quello che gli passa nella testa. Lo scienziato del golf, dopo un primo giro faticoso, si è ripreso alla grande, mettendo a segno un ottimo 67 che lo ha riportato in corsa a -1-

Oggi la terza giornata, quella detta del moving day, nella quale chi rincorre, avendo poco da perdere, va solitamente all’attacco e spesso riscrive la classifica. Si parte alle 9:40 con il duello tutto inglese tra Ian Poulter e Paul Casey. Ultima partenza alle 20:20. Sul tee della 1, Justin Rose e Will Zalatoris.

Masters finito invece per Mattew Wolf. L’uomo dallo swing inimitabile è stato squalificato per aver riportato un risultato sbagliato alla buca 17.

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