«Sembra tutto così assurdo. È stata una doccia fredda». Amarezza, avvilimento, sconforto. L’Italjudo made in Naples escluso dal Grand Slam di Budapest. Tre atleti e un tecnico azzurro sono risultati positivi al tampone di controllo pre-gara. «C’è poco da dire», prova a spiegare la situazione Christian Parlati, atleta delle Fiamme Oro. «Abbiamo fatto tanti sacrifici, abbiamo calato il peso, abbiamo dato il massimo», precisa il judoka proveniente dalla Nippon Club di Ponticelli. «E in Italia abbiamo fatto tutti due tamponi negativi».
Esterna la sua contrarietà Antonio Esposito delle Fiamme Azzurre. «Sono molto deluso. Arrivare in Ungheria e ricevere questa brutta notizia mi ha deluso tanto», osserva lo sportivo della Polizia Penitenziaria. Il suo pensiero affettuoso volge ai suoi compagni. «L’importante è che i positivi stiano bene, speriamo di ritornare presto».
Oltre ai punti «persi» in ottica qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020NE, si apre un’altra partita, decisamente più delicata: come e quando tornare in patria. «Non si sa ancora. Per ora ci hanno messo in quarantena in hotel», afferma il più grande dei fratelli Esposito.
«Siamo rimasti tutti sotto shock. Increduli», scrive sulla sua pagina Facebook Odette Giuffrida. «Quello che ho provato, in realtà, non è stata la tristezza di non poter combattere ma di sapere che alcuni dei miei amici sono risultati positivi. E ora sono da soli, chiusi, nelle loro camere in un paese che non è il nostro», prosegue l’argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. «Abbiamo rispettato tutte le regole ma non è stato sufficiente».
Grande il rammarico dei tre napoletani campioni del mondo. Ci sarà tempo e modo di rifarsi sul tatami per Christian Parlati e i fratelli Antonio e Giovanni Esposito, così come per Fabio Basile e la delegazione azzurra.
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