Paltrinieri si allena alla Canottieri:
«Napoli è nel mio cuore»

Gregorio Paltrinieri
Gregorio Paltrinieri
di Diego Scarpitti
Venerdì 4 Settembre 2020, 16:35
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Il predatore dell’acqua. Super Greg, ovvero il «Gregorio Magno» dei tempi moderni. Settimana di festeggiamenti all’ombra del Vesuvio. Ieri 3 settembre il suo onomastico, domani il suo 26esimo compleanno. «Sono contento di essere a Napoli, è una città che ho nel cuore», dichiara l’oro olimpico di Rio 2016. Seduta di allenamento mattutina alla Canottieri per Paltrinieri insieme a Domenico Acerenza. Prima in palestra e poi dalle ore 11.15 nella piscina all’aperto del Molosiglio. Accanto, in corsia numero uno, Martina De Memme (Esercito), consorte di Fabrizio Antonelli, tecnico 39enne specializzato nel fondo, che ha condotto Rachele Bruni all’argento a cinque cerchi in Brasile, che dirige le operazioni sul piano vasca.

«Sto facendo il possibile per arrivare preparato alle prossime Olimpiadi di Tokyo, spostate di un anno», afferma fiducioso e sorridente l’atleta delle Fiamme Oro. Sullo sfondo giganteggia il Vesuvio con il pensiero rivolto al Monte Fuji, in Giappone. Si annuncia una scalata clorata e salata lungo le pareti ripide nipponiche. Animato da nuovi stimoli, il campione olimpico in carica dei 1500 metri stile libero insegue un sogno «folle» ma non impossibile. Ripetersi, conservare il suo scettro, battagliare negli 800 metri e trionfare nella 10 km in acque libere. Triplice impresa, inedita quanto affascinante.
 


Domenica 5 settembre la staffetta della 55esima edizione della Capri-Napoli, l’impegnativa maratona di 36 km, organizzata da Luciano Cotena. Paltrinieri la vera novità. «Studi in Scienze politiche e Relazioni internazionali al momento in stand by. Dopo le Olimpiadi continuerò a studiare. Adesso la concentrazione è focalizzata sul nuoto», ammette il plurititolato nuotatore di Carpi. Certamente il Paese non agevola lo studio e lo sport professionistico. «Si fa fatica in Italia a conciliare entrambi gli aspetti», avverte Greg.

Parquet e non solo corsia. «Il basket nel cuore. La passione per la palla a spicchi c’è sempre stata, sin da piccolo. Sono un grande appassionato. Gioco poco ultimamente ma seguo tantissimo NBA, Eurolega e campionato italiano. Con i miei amici giocavo a pallacanestro e non a calcio», rivela Paltrinieri, che non nasconde la sua simpatia. «Napoli città del calcio per eccellenza ma sono tifoso juventino».

Immerso nella Grande Bellezza. Ieri sera cena al Borgo Marinari con il presidente  della Canottieri Napoli, Achille Ventura, il presidente della Fin Campania, Paolo Trapanese, e il direttore tecnico delle Fiamme Oro, Luca Piscopo. Prima, però, una tappa obbligata. «Ho acquistato una cravatta da Marinella, riferisce soddisfatto la stella del nuoto.

Pace e tranquillità al Molosiglio, dove ha ritrovato i fratelli Mario (Polizia di Stato) e Pasquale (Carabinieri) Sanzullo. A seguire la sessione anche Alessandro Peluso, allenatore giallorosso. «Toccata e fuga alla Scandone nel 2013. In questi giorni andrò alla scoperta della città. Si mangia benissimo e mi piace l’atmosfera che si respira. Sicuramente pizza a pranzo», assicura Paltrinieri. Di bracciata in bracciata verso nuovi orizzonti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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