Il bronzo pesante di Lelia Ciano
agli European Universities Games

Lelia e Antonio Ciano
Lelia e Antonio Ciano
di Diego Scarpitti
Martedì 26 Luglio 2022, 17:20
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L’unicorno è la mascotte di EUG 2022. Una volta vinta la medaglia di bronzo, inevitabile la foto di rito. Può ritenersi soddisfatta Raffaella Lelia Ciano, che a Lodz, in Polonia, mette al collo un metallo pesante (categoria 70 kg) in occasione della sesta edizione degli European Universities Games.

«Sono molto contenta di com’è andata la gara», spiega la judoka napoletana. «Dopo un periodo di buio sto finalmente riuscendo di nuovo ad accendere la luce che ho dentro», ammette l’atleta classe 2001. «Mi sentivo davvero bene e volevo arrivare in finale per l’oro, anche se così non è stato», osserva la figlia d’arte. «Sono arrivata terza: concentrata e con la voglia di prendermi la medaglia», racconta entusiasta.

 

«Questa è solo una dimostrazione che posso fare molto di più ed arrivare dove forse neanche immagino, togliendo molti limiti dalla mia testa», prosegue fiduciosa Lelia. «La gara è stata abbastanza difficile e competitiva, ma desideravo troppo combattere e vincere». Non manca la dedica. «Un grazie va alla mia famiglia che mi è sempre vicino e mi sprona sempre a dare di più, a migliorare giorno per giorno: con la forza di Dio ho capito davvero di poter arrivare ovunque», asserisce convinta Raffaella.

Sorride papà Antonio Ciano. «Lelia ha fatto veramente una bella gara, superando atlete di alto livello». Battuta una concorrenza agguerrita. «Al primo turno ha vinto subito con la ceca Katerina Polakova, mentre al secondo è stata superata al golden score dall’ucraina Nataliia Chystiakova, già bronzo nel Grand Slam a Tbilisi dello scorso giugno, per tre shido a due», avverte il tecnico partenopeo. «Lelia ha superato poi la croata Lucija Babic con wazari e tre shido e allo stesso modo ha liquidato anche la tedesca Bianca Schmidt». Atto conclusivo con la beniamina di casa. «La finale per il terzo posto è stata vinta per ippon di immobilizzazione sulla polacca Anna Dyba».

Ciano valuta la prestazione e registra margini di miglioramento. «Nel complesso una gara difficile ma gestita e affrontata con autorevolezza contro atlete più forti sulla carta. Sul tappeto Lelia ha fatto valere la sua tecnica e le sue qualità». Settimo posto nei 100 kg per Kevyn Perna, chiude nona Francesca Ripandelli (57 kg).

«Penso che sia stata una gara di livello, considerata la presenza di molti atleti che frequentano l’IJF World Tour e che i nostri tre atleti si siano comportati veramente bene. Un grazie va al Cus Camerino con il presidente Stefano Belardinelli presente al blocco delle finali e alle Fiamme Gialle, che mi hanno consentito di essere a Lodz», conclude coach Ciano.

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