Il napoletano Giorgio Marciano
continua a vincere in pedana

Giorgio Marciano
Giorgio Marciano
di Diego Scarpitti
Giovedì 2 Giugno 2022, 22:03
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Indice in alto. E poi un bacio. Addenta la medaglia e stringe la coppa nella mano destra. Sono le tre istantanee della vittoria. «Indicavo Andrea Valentini, il mio referente del Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre, e la spadista Vittoria Siletti», racconta Giorgio Marciano, lo sciabolatore napoletano campione del mondo under 20.

 

Da Dubai a Catania. «È stata una bella gara, chiusa con successo contro due avversari di valore, nonché miei compagni di squadra», spiega il classe 2002. «Sin dalle prime battute ho avuto buone sensazioni: ho chiuso un percorso netto ai gironi e mi sono piazzato al secondo posto del tabellone. Ho gestito con sicurezza gli assalti dei 32, dei 16 e degli 8 e così sono approdato alla semifinale con Pietro Torre e alla finale con Lorenzo Ottaviani», argomenta soddisfatto lo schermidore partenopeo, che aggiunge un altro prezioso tassello in carriera.

«Il titolo italiano mi ripaga di una stagione lunga e molto travagliata, nella quale ho risentito di due infortuni fastidiosi che mi hanno costretto a lunghe soste; ho dovuto far fronte, inoltre, ad alcuni imprevisti che, sempre in corso d’anno, mi hanno indotto, volendo seguire il mio maestro, a cambiare la società di allenamento».

Superate le criticità. «Ringrazio Diego Occhiuzzi Milleculure, che mi hanno accolto con grande calore e partecipazione, garantendomi la possibilità di allenarmi con il mio maestro, oltre a supportarmi sotto ogni profilo morale e materiale».

Percorso in pedana. «La stagione è stata segnata dagli infortuni e se sono giunto sino a qui, dopo i Mondiali di Dubai, è per merito dello staff che mi ha assistito, e dunque del medico sportivo Giuseppe Decorato, dell’ortopedico Antonio Arienzo e del fisioterapista Dario di Domenico. Un ringraziamento sentito lo devo anche alla Luiss Guido Carli e al Luiss Sport Program, che mi consente di pianificare al meglio il mio percorso universitario in linea con i miei obiettivi sportivi», asserisce Marciano.

«Dedico questo gratificante successo al maestro Luigi Tarantino, presenza preziosissima per la mia crescita sportiva, al Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre e ai miei responsabili Andrea Valentini ed Enrico Dell’Amore, che costituiscono da oltre un anno la mia famiglia allargata, al grande Max Damioli, per i suoi insegnamenti sulle tecniche del respiro, al mio preparatore atletico Roberto de Cesare e ai miei genitori, silenziosi (non tanto!) accompagnatori del mio percorso di crescita umana e sportiva», conclude entusiasta il talentuoso Marciano, agente della Polizia Penitenziaria.

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