Il poker clorato del napoletano
Zeno Bertoli, re d'Italia e d'Europa

Zeno Bertoli
Zeno Bertoli
di Diego Scarpitti
Giovedì 9 Giugno 2022, 16:04
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Re d’Italia e d’Europa. Dalla gioia tricolore al successo continentale. Corona i suoi sogni il napoletano Zeno Bertoli. Aggiunge un altro tassello importante il difensore classe 1988, alzando al cielo di Belgrado la coppa dalla grandi orecchie. «E’ stato un anno incredibile con la ciliegina finale della Champions League, un trofeo difficilissimo da portare a casa. Sono felicissimo e sono contentissimi tutti: la mia famiglia e i miei amici più cari per questo prestigioso risultato conseguito», racconta il pallanuotista. «Stagione pazzesca: con il Recco abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere», ribadisce. Tira le somme a mente lucida, riavvolgendo il nastro.

Poker clorato. Per la prima volta in carriera Zeno Bertoli ha messo nella sua personale bacheca lo scudetto, la Coppa Italia, la Supercoppa europea, infine la Champions League. Si è rivelata vincente la scelta di indossare la calottina del club biancoceleste più titolato al mondo. «Molti vedono soltanto il risultato finale, che è la punta dell’iceberg. Alla base un anno di sacrifici, sangue, lacrime e sudore», rivendica fiero il 33enne. «A Recco tutti professionisti: non ci siamo mai risparmiati in allenamento, mai una parola fuori posto. Si è remato in un’unica direzione. Solo così si può arrivare ad una stagione del genere». Esaltante e indimenticabile.

Caleidoscopio di emozioni. «Sono entusiasta all’ennesima potenza. Andare via da casa è sempre una scommessa, sono stato anche criticato per certe scelte che ho preso, ma sono stato ripagato di tutto. Contavo sulle mie forze e sapevo dove stavo andando. Niente è semplice come a volte può sembrare», tiene ad esternare il suo pensiero Bertoli.

Alti e bassi, imprevisti e ripartenze. «Impossibile dimenticare il grave infortunio subìto». Pneumotorace spontaneo e operazione all’ospedale San Martino di Genova ormai alle spalle. Parlarne aiuta ad esorcizzare la paura vissuta. «Il mio percorso non è stato lineare quest’anno. Non ho mai mollato e ho lottato sempre come un leone», rivendica l’ex giocatore del Posillipo. «Nella prima parte della stagione ero in una forma incredibile, poi ritrovata in un secondo momento».

Tripudio. «Abbiamo festeggiato alla grande. E’ stato un anno pazzesco. Non conosco ancora il mio futuro dopo una stagione del genere, possono cambiare tante cose. Nei prossimi giorni prenderò decisioni importanti», annuncia Bertoli, non escludendo nessuna ipotesi sportiva.

Amicizia. «Sono tornato a vincere con Tommaso Negri, che è un fratello. Insieme abbiamo condiviso momenti indimenticabili a Napoli in passato, come l’Euro Cup nel 2015 alla Scandone». Competizione vinta anche nel 2016 a Brescia dal difensore partenopeo.

Pensiero stupendo. «Dedico i trionfi stagionali a mia moglie Greta, a mio figlio Cesare (che porta il nome del nonno paterno) e alla mia famiglia, perché mi sono stati vicino in un momento difficile», conclude Zeno Bertoli (foto Schenone). Napoli rappresentata alla grande da uno dei suoi migliori talenti.  

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