Il ritorno in piscina delle acquachiarine
tra palleggi e mascherine

Acquachiara
Acquachiara
di Diego Scarpitti
Sabato 6 Giugno 2020, 20:49
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Approcci clorati. Le acquachiarine indossano nuovamente la cuffia e tornano in piscina. Il mondo Acquachiara apre i battenti del Frullone, che inizia a ripopolarsi. Immersione come ritorno alla vita, sportiva s’intende. «Si ricomincia a respirare, seppur con la mascherina, odore di cloro. Dopo due mesi e mezzo di palestra a casa si ritrovano le pallanuotiste», spiega il tecnico Barbara Damiani. «Sedute di nuoto ed esercizi individuali. Le ragazze avevano molta voglia di ritornare in acqua tutte insieme, sia le più grandi che quelle più piccole».
 
 

Stop alle videochiamate e ai vari collegamenti digitali per mantenersi unite e in forma. «Speriamo che presto sia dato il via libera per poter lavorare in maniera più specifica: situazioni di uno contro uno e partite», auspica la madre di Andrea Scotti Galletta, e consorte del Collare d’oro al merito sportivo Mario, oggi 70enne, portiere vincitore di quattro scudetti con la Canottieri Napoli, la Coppa dei Campioni conquistata a Palermo, campione del mondo con il Settebello nel 1978 a Berlino, tra i fondatori della pallanuoto femminile in Italia con il Fuorigrotta.
 
«Difficilmente riprenderanno i campionati giovanili e cercheremo, quindi, di sfruttare questo periodo per lavorare sulla tecnica individuale e sulla tattica, con la speranza di poter organizzare qualche torneo amichevole verso la fine di luglio», auspica Damiani, scudettata nel 1983. «Non è facile lavorare senza un obiettivo a breve termine. Sarà necessario mantenere alto l’aspetto motivazionale».
 
Felicità clorata. «Non entravo in acqua da mesi, ho ritrovato il mio habitat naturale. Ho rivissuto belle sensazioni. Sono stata contenta di tornare a nuotare con le mie compagne e ritrovare Barbara», racconta entusiasta Anna De Magistris.
 
Distanziamento rispettato. «La pallanuoto mi è mancata molto durante la quarantena. Il campionato, purtroppo, non è imminente. Ci alleniamo a ranghi ridotti e non c’è contatto fisico. Soltanto palleggi e tiri per il momento», conclude il centroboa di Melito classe’99, studentessa universitaria in matematica.

A piccole bracciate verso la normalità. Le pallanuotiste della Carpisa Yamamay Acquachiara non demordono.
 
 
 
 
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