Il ritorno sul ring di Gennaro Agostinello, risorto per i campionati italiani: «Combatto per papà»

Mi alleno con costanza ma allo stesso tempo devo lavorare»

Gennaro Agostinello
Gennaro Agostinello
di Andrea Aversa
Domenica 4 Dicembre 2022, 21:53 - Ultimo agg. 5 Dicembre, 20:01
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Ai campionati italiani attualmente in corso a Gallipoli c'è anche Gennaro Agostinello, pugile napoletano classe 1986. La competizione si terrà fino al prossimo otto dicembre. Quella di Gennaro è stata una sorta di 'resurrezione'. Dopo un lungo periodo di stop, l'atleta dei Quartieri Spagnoli ha deciso di indossare di nuovo i guantoni: «L'ho fatto per papà che non c'è più a causa di una brutta malattia. È stato grazie a lui che ho scoperto la boxe ed è sempre stato lui a spingermi ad allenarmi e migliorarmi. Papà è stato il mio primo tifoso».

Gennaro ha iniziato a combattere all'età di 15 anni.

La forza e la determinazione da 'scugnizzo' sono sempre state affiancate da una buona tecnica. Così il 36enne ha iniziato a vincere un match dopo l'altro attirando l'attezione di trainer e allenatori. «Forse la troppa pressione e l'essere un ragazzino mi hanno sviato. Quando si è molto giovani si commettono errori. Io pensavo più a divertirmi, a fare festa con gli amici e le ragazze. Facevo tardi e spesso non mi allenavo. Ero un buon pugile ma un pessimo atleta. Quindi capitava che alternavo periodi nei quali mi allenavo con continuità a mesi dove invece ero del tutto fermo».

Un totale di 50 incontro con una media del 90% di vittorie. Un palmares niente male per uno sportivo poco assiduo. Poi Gennaro è cresciuto ed ha affrontato come tutti le sfide della vita. Anche quelle più difficili. «Con papà ho litigato spesso. Lui non condivideva il mio stile di vita. Quando si è ammalato mi è crollato il mondo addosso. Gli sono stato vicino fino alla fine e oggi che non c'è più sono convinto che abbia sempre avuto ragione sul mio conto». Dopo la scomparsa del padre Gennaro ha subito un forte crollo emotivo. Poi ha dovuto riprendersi da un violento incidente fatto con la motocicletta. 

Così il pugile partenopeo si è rifugiato nella boxe, sport che gli ha insegnato molto, soprattutto il rispetto per l'avversario. «Ho deciso di tornare sul ring per sentirmi più vicino a papà. Dopo essere sopravvissuto all'incidente ho deciso di non voler più perdere tempo nella mia vita. Così ho rimesso i guantoni e sono tornato ad allenarmi. Ero 79 chili, ora ne peso 64. A giugno ho vinto un match che ha consacrato il mio ritorno nei combattimenti. A ottobre ho vinto il mio incontro in occasione dell'evento Fight for Naples (F4N) disputato nella mia città. Ed ora rappresenterò la Campania ai campionati italiani. È una bella soddisfazione». 

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Un traguardo raggiunto non senza sacrifici e che ha rappresentato un nuovo inizio: «Mi alleno con costanza ma allo stesso tempo devo lavorare. Non posso uscire la sera perché ho bisogno di dormire per far riposare il mio corpo. Devo seguire un'alimentazione specifica e rigorosa. Essere un atleta ha il suo prezzo. Per me essere in Puglia è già una vittoria e punto a ottenere il massimo. Il mio obiettivo è quello di entrare per il prossimo anno nel circuito dei pugili professionisti».

Gennaro si allena a Napoli, all'interno della palestra Pro Fighting Napoli club. Il suo maestro è Gerardo Esposito, a seguirne la parte atletica sono i preparatori Ivan Perna e Valerio Esposito. A perfezionarne la tecnica, il coach Francesco Mascolino. «Ma la cosa più importante è che sul ring con me ci sarà sempre papà. Questo mi rende ancora più sicuro e consapevole dei miei mezzi». 

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