Shoot boxe, impresa Iaconangelo:
nuovo titolo al ragazzo di Scampia

FRANCESCO IACONANGELO
FRANCESCO IACONANGELO
di Diego Scarpitti
Lunedì 20 Maggio 2019, 18:09 - Ultimo agg. 18:57
3 Minuti di Lettura
Le vette le sta scalando e i traguardi tagliando. Fermo non riesce a stare. Dinamicità la sua peculiarità. Due settimane fa il sesto titolo italiano di kickboxing in bacheca per lo studente napoletano di Scienze motorie della Parthenope. Dal tatami alla gabbia, dalla materassina all’ottagono. Nuova e vincente impresa per il guerriero di Scampia, Francesco Iaconangelo. Il titolo professionista di shoot boxe è suo. Stile di combattimento in piedi, che prevede anche l'utilizzo di proiezioni, immobilizzazione e tecniche di sottomissione, come strangolamenti e chiavi alle braccia, oltre a pugni, calci, gomitate e ginocchiate, in un confronto non anarchico ma ben definito e regolato, nel quale l’atleta si misura sempre nel rispetto dell’avversario e nella completa incolumità personale.
 
 

Fikbms molto attenta alla sicurezza dei fighters e di recente il Coni ha riconosciuto ufficialmente la shoot, che racchiude un mix di judo, karate, e segmenti affini. Al PalaMacchia di Livorno prevale il 24enne napoletano: prima esperienza e prima vittoria. «Emozioni gigantesche. Questa volta è stata davvero dura. Match tiratissimo, al cardiopalma, fino all'ultimo secondo. Ho combattuto contro l’ormai ex campione italiano Luca Cirami (-93 kg), con tutta la tifoseria di casa scatenata, che sosteneva il mio avversario», racconta soddisfatto Iaconangelo. Quattro round intensi della durata di tre minuti ciascuno. Il combattimento è stato organizzato da Patrizio Rizzoli, riconfermato direttore della commissione tecnica internazionale WMMAF (World Mixed Martial Arts Federation), «che ha notato le mie qualità, proponendomi di combattere per il titolo». Incontro duro e senza tregua. «Cirami conosceva le mie doti e ha cercato in tutti i modi di portarmi a terra. Ho avuto la meglio, grazie allo specifico lavoro svolto con il maestro Fulvio Panarella».

Approccio decisamente positivo con la nuova disciplina, punto d’incontro tra le arti marziali e sport da combattimento. «Questa vittoria non è soltanto mia ma di tutta la squadra che mi segue, da Fulvio che mi supporta e sopporta, i miei preparatori atletici, Flavio Grumetti e Federico D' Urso, la mia famiglia e in particolar modo mio padre Oreste, che mi segue ovunque e mi accompagna, infine alla mia ragazza Cristina Criscuolo, che mi è sempre vicino». Stanco, stremato ma felice per la fatica realizzata. Sacrifici ripagati a dovere ancora una volta. «Ora testa al Mondiale ad Antalya, in Turchia dal 23 novembre al 1 dicembre, per conquistare un altro prestigioso titolo».

«L’impresa annunciata è arrivata, opera da veri pionieri, e noi in Campania siamo stati i primi a crederci e a riuscire nell’intento». Incontenibile la gioia del tecnico Panaralla. «Francesco ha trionfato al suo primo incontro da professionista, il solo campano a centrare l’obiettivo: nessuno prima di lui aveva osato tanto. Coronamento di un sogno per il brillante ragazzo di Scampia, con il suo profetico maestro». In gabbia una vera guerra. «Francesco agevolato dalle mie lezioni di brazilian jiu-jitsu: ha messo in atto le strategie di anticipazione del rivale, senza risparmiarsi un attimo», osserva Panarella. Tattica sorprendente. «Il campione in carica Cirami (Double Fighters La Spezia) si è dimostrato all’altezza, alla fine si è andati alla lettura dei cartellini: all’unanimità i giudici hanno assegnato il titolo a Iaconangelo».

Autori di un vero primato il coach-mentore e il suo valido allievo, «regista e autore di un primato memorabile». Indiscutibile orgoglio napoletano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA