Dietrofront. La International Swimming League (Isl) si ferma e rimanda tutto il suo programma al 2023. Lo ha fatto sapere la maxi organizzazione del nuoto mondiale tramite un comunicato ufficiale nella giornata di ieri. I motivi? Presto detti: «La guerra ci tocca tutti da vicino», e per una forma di rispetto «Abbiamo deciso di rinviare al 2023 la quarta stagione Isl». Un fulmine a ciel sereno, ma fino a un certo punto visto che il patron della Isl è Konstantin Grigorishin, magnate ucraino che in questi giorni sta vivendo momenti di grande difficoltà alla luce del conflitto con la Russia.
E pensare che all’inizio dell’invasione in Ucraina, proprio tramite il Mattino Grigorishin aveva dato appuntamento a tutti gli appassionati del nuoto e ai tifosi della Isl a Napoli, dove a partire da fine agosto ci sarebbero state le tappe europee della competizione. Poi, però, l’escalation di violenza, morti e danni economici che stanno dilaniando il territorio ucraino hanno portato a un repentino cambio di rotta. E allora niente più gare, niente più Isl.
Prontamente sono state avvisate le autorità locali (il sindaco Manfredi e l’assessore Ferrante) oltre che i tanti imprenditori - capitanati da Vito Grassi - che già nei mesi scorsi avevano aperto le porte di Napoli alla Isl. D’altra parte la mancata organizzazione della competizione e conseguentemente della tappa napoletana, porterà delle perdite sostanziali anche dal punto di vista economico. Nel corso dell’edizione 2021, infatti, la Isl aveva portato un indotto di circa 4 milioni e mezzo di euro, cifra che era stata considerata anche in previsione dell’edizione 2022. Niente di fatto, però, con enorme dispiacere non solo di autorità e imprenditori locali visto che il progetto 2022 della Isl avrebbe abbracciato anche l’aspetto culturale di Napoli. Dopo il grande successo alla piscina Scandone nel 2021, con la possibilità di riempire solo il 50% degli spalti, erano stati già organizzati degli incontri con la Federico II in vista dell’arrivo degli atleti in città per rendere ancora più ampio e completo il legame tra Isl e Napoli.
Oltre alla tappa napoletana, poi, sono ovviamente venute a saltare tutte le altre gare previste dal ricco e fittissimo calendario che era stato stilato per la stagione 2023. Toronto e Giacarta erano altre delle principali città coinvolte dalla Isl che adesso dovranno aspettare almeno un altro anno prima di poter accogliere nuovamente i campioni del nuoto nelle proprie acque. Da questo punto di vista, infatti, l’organizzazione della Isl non si ferma e quello del 2022 diventa solo un arrivederci e non un addio. Restano infatti già fissati gli appuntamenti per la stagione 2023 che non si aprirà prima di giugno del prossimo anno, e che potrebbe vedere ancora una volta Napoli al centro della programmazione futura. Questo alla luce del bellissimo legame che si è instaurato non solo tra Grigorishin e la città, ma anche tra tutti gli atleti che sono rimasti letteralmente innamorati di Napoli dopo le cinque settimane trascorse tra agosto e settembre del 2021.