La lezione di fair play del napoletano
Biagio D'Angelo, campione d'Italia

Biagio D'Angelo
Biagio D'Angelo
di Diego Scarpitti
Martedì 21 Dicembre 2021, 22:52
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Abbraccio e sorrisi. Sul podio con papà Mimmo ed è subito festa. Ostenta con fierezza il diploma della Fijlkam e al collo esibisce la medaglia forgiata dal metallo più prezioso. Zittisce le critiche, mostra prima l’indice destro al cielo, poi alza il pollice sinistro. Impartisce ancora una volta lezioni sul tatami e non solo, dimostrando evidente fair play. Quanto accaduto già in passato con l’amico-rivale Antonio Bottone, si ripete al PalaPellicone di Ostia.

Stringe la mano al suo avversario, in segno di profondo rispetto, e segue la stretta vigorosa con Mario Petrosino, suo ex compagno di squadra, battuto in finale. «Questo il primo passo verso un grande sogno», scrive Biagio D’Angelo su Facebook, postando accanto la bandierina francese. L’atleta delle Fiamme Oro (categoria 60 kg) mette in bacheca il titolo di campione italiano assoluto. «La medaglia è stata il coronamento di uno dei miei grandi obiettivi che avevo fin da piccolo»», dichiara soddisfatto l’agente della Polizia di Stato, di recente vicecampione continentale under 23.

 

«Dopo l’argento agli Europei di Budapest è stato ancora più bello. Chiudo l’anno in bellezza», ammette entusiasta il judoka napoletano classe 1999. «Un ringraziamento a tutti quelli che hanno creduto in me», spiega D’Angelo, che si è messo alle spalle Petrosino (Carabinieri), Andrea Carlino (Esercito) e Angelo Lanzafame (Titania Club Judo). Cinque incontri disputati, tutti vinti per ippon. «Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che si fa dietro le quinte, tutto questo grazie alla mia famiglia, mia mamma Rita Aiello, mia sorella Gaia e mio padre Mimmo: senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile», argomenta Biagio.

La dedica a «coloro che mi sono stati vicini, quando i riflettori erano spenti: grazie alle Fiamme Oro e alla Nippon Club Napoli dei maestri Lello e Massimo Parlati. Ringrazio Enrico Parlati, che mi segue durante le gare e gli allenamenti». Fondamentale l’intesa creata tra tecnico e discente. «In gara mi sentivo davvero bene. Avvertivo buone sensazioni, in ottima forma», ricorda D’Angelo, campione d’Italia per la quarta volta: dopo il titolo under 18 nel 2015, i due titoli under 21 consecutivi nel 2018 e nel 2019, ecco il primo titolo agli Assoluti. Decima medaglia in totale agli Italiani. Il tempo ripaga gli sforzi. Per il 2022 non mancano programmi, sogni e ambizioni. «Sicuramente comincerò il nuovo anno con i tornei di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi e proverò a non deludere le aspettative», conclude convinto D’Angelo (nelle foto di Franco Di Capua). Natale in famiglia per rigenerarsi e poi si farà sul serio.

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