Ancora un pareggio tra Luna Rossa Prada Pirelli e Emirates Team New Zealand nella terza giornata della 36° America’s Cup. Ancora un alternarsi tra una prima regata perfetta ed esaltante della bella barca volante italiana, e una seconda decisa in partenza, con Luna Rossa che dopo una strambata, a causa di un buco di pressione, dei rifiuti di vento dell’avversario, e forse di un problema nella parte alta della randa, la vela principale, stenta a decollare e ha la frustrazione di avanzare troppo lentamente verso il via, mentre i kiwi si allontanano veloci e conducono con ampio margine per tutta la regata.
Scriveva Sir Peter Blake, l’artefice della prima conquista della Coppa da parte dei neozelandesi, grande estimatore di Luna Rossa, che quello della Coppa America “non è uno sport per deboli di cuore.” In effetti la 36° America’s Cup si sta rivelando una sfida al cardiopalma nella quale, specie con vento leggero – oggi si era tra gli 8 e i 9 nodi – non solo le partenze sono vitali, ma gli uomini diventano più importanti che mai, sia nell’abilità attiva, che nella capacità di non fare errori che si trasformano poi in condanne senza possibilità di appello. Altro dato che emerge, è che le barche continuano a mostrare performance sorprendentemente equivalenti, anche con vento leggero, contrariamente alle previsioni della vigilia e considerate le differenti scelte progettuali. Con Luna Rossa che compensa con la maggior manovrabilità, la migliore uscita dalle virate e la capacità di stringere di più il vento, lo spunto di maggior velocità. che mostrano i kiwi.
Un’ultima considerazione, che contribuisce al pathos di questa sfida tra il Defender kiwi e il Challenger italiano: l’ultima volta in cui si è andati al 3 a 3 in un’America’s Cup è stata quella dell’edizione storica del 1983 a Newport tra il Defender Liberty, il 12 metri rosso del New York Yacht Club portato da Dennis Conner e il Challenger bianco Australia II del Royal Perth Yacht Club di Alan Bond, con la geniale chiglia alata inventata da Ben Lexcen, portato dal baffuto John Bertrand, che poi vinse nell'ultima prova.
Tornando alle regate di questo sabato 13 marzo, partiamo dallo spettacolo della prima prova della giornata in cui il “triumvurato” della Luna costituito da Jimmy Spithill, Checco Bruni e Pietro Sibello, con ingresso dalla parte destra, sfata il mito che la partenza la vince solo il concorrente che entra da sinistra, come è successo fino ad oggi. I tre infatti, applicando uno schema di perfetto match race, anticipano il ritorno verso la linea di partenza e mentre Team New Zealand è in difficoltà ad alzarsi e a decollare, La Luna taglia perfetta, mostra manovrabilità e agilità sull’acqua e inizia una danza tattica in cui controlla l’avversaria virandole sulla prua, infliggendole i propri “rifiuti” di vento sporco, e costringendola verso i confini virtuali del campo di regata A sul quale si corre “assediati” da una flotta impressionante di quasi1600 barche di spettatori, un record, che festeggia in mare i propri beniamini e il ritorno di Auckland al livello 1 di lockdown.
Un festeggiamento sottolineato dalla squadra acrobatica dell’aviazione neozelandese, della quale fa parte lo zio del flight controller kiwi, il prodiere olimpico di Peter Burlington Blair Tuke, che sorvola il campo di gara.
Luna Rossa Prada Pirelli alla prima boa ha 32 aecondi di vantaggio, che restano tali alla boa di poppa, diminuiscono a 22 alla fine della seconda bolina, dimostrando una volta di più la forza di Te Rehutai, risalgono a 27, riscendono a 23 e si cristallizzano in 18 secondi all’arrivo.
Delusione e timore nel campo kiwi con l’afterguard che si riunisce, anche con i coach per fare il punto della situazione e pensare alla reazione.
Soddisfazione, espressa nell’ormai usuale stile a basso profilo, sullo scafo italiano con Checco Bruni che loda l’ottimo lavoro fatto da Spithill in partenza e aggiunge “Abbiamo regatato bene, abbiamo fatto manovre migliori, vedevamo miglior vento a sinistra e li abbiamo spinti dal lato opposto. Sono molto contento del nostro “pacchetto.” Il tutto mentre Shirley Robertson, la due volte medaglia d’oro olimpica inglese che dall’acqua commenta la regata del canale ufficiale della 36°America’s Cup presented by Prada, definisce quella della Luna “ una performance dominante.”
Parte la seconda prova. Luna Rossa entra da sinistra nel box di partenza, e arriva la doccia fredda.