Franco e Dario, più forti della disabilità:
​da Salerno alla Maratona di New York

Franco e Dario, più forti della disabilità: da Salerno alla Maratona di New York
di Carmen Incisivo
Venerdì 4 Novembre 2022, 08:19
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Le gambe sono quelle del fratello minore, Dario, reinventatosi atleta dopo una vita passata a fare il grafico. La testa, durissima, è di Franco, 53 anni, affetto da tetraparesi spastica fin dalla nascita. Insieme sono un solo corpo e una carrozzina speciale, due enormi cuori pulsanti e sono pronti a correre, da Staten Island a Central Park, la maratona di New York in programma domenica. Quarantadue chilometri e 195 metri lungo i quali Dario spingerà Franco, permettendogli di realizzare il grande sogno della sua vita: sentire sul viso il vento della Grande Mela mentre partecipa a uno dei più importanti eventi sportivi a livello mondiale. Un appuntamento che una persona nelle sue condizioni poteva solo immaginare.

«Sognoattivo», così si chiama l'avventura di Dario e Franco Leo, parte da Bellizzi, il più giovane dei 158 comuni della provincia di Salerno. Galeotto fu il primo lockdown quando Franco, abituato a uscire tutti i giorni in carrozzella per fare la passeggiata, riesce a strappare a Dario la promessa di andare a correre la signora della maratone. Cominciano gli allenamenti, la comunità li accompagna e li supporta - dalla fisioterapia alla messa a punto della carrozzina da corsa con gli ultimi materiali disponibili sul mercato, resistenti e leggeri - si allenano per le strade della città e sulla pista d'atletica che circonda il rettangolo verde campo di calcio «Nuova Primavera». Tentano di approdare negli States già nel 2020 ma il Covid li ferma. Accade lo stesso l'anno dopo ma i fratelli Leo non smettono di crederci. E di correre. È il 2022 e su quell'aereo, Franco, Dario e il loro staff, ci salgono davvero. Domenica 6 novembre correranno a New York.

«Siamo emozionatissimi - racconta Dario, che non smette mai di controllare che Franco stia bene - da quando siamo atterrati non ho smesso un attimo di riscoprire quanto sia grande la sua determinazione a correre tutta la maratona. È vero - prosegue - io dovrò spingere la carrozzella ma anche per lui, dopo aver affrontato un viaggio difficile per una persona nelle sue condizioni di salute, riuscire ad arrivare a fine percorso sarà uno sforzo non indifferente». I fratelli Leo arrivano all'appuntamento di domenica dopo due anni intensi di preparazione: «Mi sono allenato cinque giorni a settimana dal 2020, senza mai fermarmi - rivela Dario - insieme a Franco, invece, uscivamo a correre ogni due settimane. Abbiamo partecipato a diversi eventi podistici in Italia, non dimenticherò mai il momento in cui, assieme, abbiamo tagliato il primo traguardo. Io ci metto le gambe ma Franco non smette di incoraggiarmi». Il target è fissato: chiudere la maratona in quattro ore e tornare a casa con la medaglia più bella: quella di aver dimostrato anche a chi non ci credeva, a dispetto di tutto, che anche un uomo affetto da tetraparesi può correre, anche se le gambe sono quelle di suo fratello. L'impresa dei Leo è unica, sono gli unici in Italia ad aver perseguito un obiettivo così ambizioso, a tratti visionario. «Non c'è stato un momento - conclude Dario - in cui gli sforzi e le difficoltà siano state più forti del grande sogno che voglio regalare a mio fratello. Ci siamo: New York, veniamo a prenderti».
 

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