New York, il successo della maratona 2020 è virtuale

New York, il successo della maratona 2020 è virtuale
New York, il successo della maratona 2020 è virtuale
di Flavio Pompetti
Lunedì 2 Novembre 2020, 07:30
3 Minuti di Lettura

Prima domenica di novembre. Le foglie sono ingiallite nella stupenda varietà di tavolozza che distingue la regione del New England. L’autunno sta per stringere le mani all’inverno e alle sue temperature glaciali, e infatti a New York fa un gran freddo e piove a catinelle. Questa è la prima consolazione per i 50.000 atleti che quest’anno sono rimasti a casa, e non possono allinearsi come di consueto sulla rampa del ponte di Verrazzano per partecipare alla maratona più famosa del mondo. La seconda è che gli organizzatori della gara hanno offerto un’alternativa: lo scorso giugno hanno ampliato un programma già esistente negli ultimi due anni, e hanno offerto l’accesso alla prima “maratona virtuale” ufficializzata dalla Rod Runner, l’associazione che sovraintende allo svolgimento della corsa. In passato la formula permetteva a chi era stato escluso dalla selezione, o a quanti non potevano permettersi di affrontare la trasferta newyorkese, di sentirsi ugualmente in gara, affiancati in via digitale agli altri corridori. 

L’UNICA VIA
Questa volta la versione a distanza è l’unica soluzione possibile, ed è stata offerta a tutti gli atleti che avevano già guadagnato l’ammissione alla maratona che avrebbe dovuto svolgersi ieri, come d’abitudine a New York. Il risultato è che nel 2018 gli iscritti alla formula virtuale erano stati 425, e quelli dell’anno scorso 2.828. Quest’anno le adesioni sono arrivate a quota 24.000. Chi aveva già superato i criteri di ammissione e pagato la quota di iscrizione alla gare reale, ha avuto la scelta tra chiedere un rimborso, differire la prenotazione al prossimo anno, o destinare la quota alla versione virtuale. Per gli altri l’accesso alla competizione era gratuito, a meno di voler ricevere la tradizionale medaglia del costo di 60 dollari. 

LA GARA
Chi ha deciso di partecipare poteva correre la distanza di 26,2 miglia (42 chilometri) in una data di suo piacimento, compresa tra il 17 di ottobre e il primo di novembre, in tutte le categorie nelle quali la maratona è normalmente divisa.

L’unico requisito era che il percorso selezionato fosse conosciuto ed accettato dal comitato organizzatore. Il successo della manifestazione è una testimonianza della frustrazione e del desiderio ancora vivo nelle gambe degli atleti, di fronte alla mannaia dell’epidemia che è calata sulla corsa di New York, così come su tutte le altre maratone in calendario quest’anno. Le limitazioni sui voli aerei avrebbero reso impossibile l’arrivo degli atleti a New York, e la chiusura degli alberghi avrebbe impedito di ospitarli nella città. Chi ha accettato di correre in ogni modo ha potuto invece scegliere di correre in piena sicurezza e con le migliori condizioni climatiche, magari a poca distanza da casa. I percorsi alternativi hanno inoltre offerto a molti la facoltà di evitare le salite punitive che chi corre a New York deve affrontare nell’attraversare le rampe di accesso ai ponti che collegano Manhattan ai cinque quartieri toccati dal percorso. 

IN ATTESA DELLE CLASSIFICHE
I partecipanti hanno inviato i dati della prestazione alla Rod Runner che li elaborerà per fornire le classifiche. Questa fase sarà quest’anno un po’ più lunga del solito, sia perché l’ora della scadenza effettiva è diversa a seconda dei fusi orari, ma anche perché le informazioni dovranno essere vagliate con estrema cura per evitare truffe. Non ci sono premi in denaro in palio, ma questo non ha scoraggiato un gruppo ristretto di professionisti ad iscriversi ugualmente, con la speranza di fregiarsi di un titolo che possiamo solo augurarci resti unico nella storia, quello del vincitore contro il Covid 19. 
 

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