Martina Scavelli, l'arbitro di volley si dimette: «Sono grassa, basta essere misurata come le vacche»

Lo sfogo su Facebook: «Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!»

Martina Scavelli, l'arbitro di volley si dimette: «Sono grassa, basta essere misurata come le vacche»
Martina Scavelli, l'arbitro di volley si dimette: «Sono grassa, basta essere misurata come le vacche»
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 18:44
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«Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo)». Comincia così il lungo post accompagnato da una foto pubblicato su Facebook da Martina Scavelli, giovane direttrice di gara, che si mostra sorridente mentre veste la divisa da arbitro nazionale. Quella divisa che dal prossimo anno avrebbe dovuto abbandonare a causa dei parametri fisici imposti dai regolamenti internazionali: «Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!», sbotta la giovane che ha deciso di abbandonare quel mondo in cui le sue forme non sono bene accette. 

Il post della Scavelli, calabrese, si rivolge alla campionessa azzurra che pochi giorni prima aveva portato sul palco del Festival di Sanremo il racconto di episodi di razzismo.

E continua: «Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell'ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l'esonero dall'impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro».

Martina non mette in discussione la legge, che negli anni si è impegnata a rispettare, ma non è più disposta a sopportare l'umiliazione: «Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l'altro, non prevede che l'arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili. Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina. Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all'attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere "calpestata" da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza». 

Il post dell'(ex) arbitra è stato pubblicato nel giorno di San Valentino, e si conclude così: «Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. SONO GRASSA SÌ! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po' di più!». 

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