Mondiali di Belgrado, la carica
del napoletano Mattia Rocchino

Mattia Rocchino
Mattia Rocchino
di Diego Scarpitti
Martedì 9 Agosto 2022, 15:54
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«È ufficiale». La felicità corre via WhatsApp. Un bel modo di festeggiare il compleanno (12 agosto) tra qualche giorno. «Mai me lo sarei aspettato».

Partenza odierna da Fiumicino per la Serbia, in una data epica per il Settebello, ovvero nel 30esimo anniversario dell’oro olimpico vinto a Barcellona 1992.

Mattia Rocchino, atleta dell’Aktis Acquachia, prenderà parte al Mondiale under 18 a Belgrado. «Sono molto contento, fa piacere sicuramente, perché rappresenta una gratificazione ma allo stesso tempo è e deve essere solo un punto di partenza per l’immediato futuro», spiega il classe 2004. A guidare il Settebello young Alberto Angelini, già oro alle Universiadi 2019, assistito da Alessandro Calcaterra come tre anni fa. Si ricompone una coppia collaudata sul piano vasca. «Nel corso della rassegna continentale dobbiamo mettercela tutta per cercare di arrivare nella migliore posizione possibile», auspica fiducioso il pallanuotista azzurro.

 

Per Rocchino si tratta della seconda competizione internazionale dopo i Giochi del Mediterraneo, disputati ad Orano, in Algeria. «Prima volta con la calottina azzurra: è stata una esperienza molto positiva, una opportunità davvero importante, un buon banco di prova». Un quarto posto da mettere nel percorso di crescita per il player napoletano che ha contributo con i suoi gol alla salvezza del suo club in serie A2.

Azzurri inseriti nel gruppo C con Usa, Serbia e Nuova Zelanda. «A questi Mondiali ci presentiamo in maniera del tutto diversa, dopo un mese di preparazione svolto in gran parte da soli a Savona, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con altre Nazionali quali Ungheria e Grecia», osserva l’attaccante partenopeo. «Abbiamo una base diversa da cui partire e questo deve ancor di più responsabilizzarci per cercare di rendere al meglio nel corso della competizione iridata», conclude Rocchino (nelle foto di Simone Ferraro e Luca Pagliaricci).

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