Morto Mario Lamagna,
addio al bombardiere dell'Arenella

Morto Mario Lamagna, addio al bombardiere dell'Arenella
di Francesco De Luca
Domenica 5 Luglio 2020, 10:00
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Si è fermato il cuore generoso del bombardiere dell'Arenella, come era soprannominato il pugile napoletano Mario Lamagna, scomparso ieri a 78 anni. Ammiratissimo nella sua città, riuscì a riempire il Palasport di Fuorigrotta in occasione del match contro Carlos Duran il 19 maggio del 1967. Diecimila napoletani ad incoraggiare il boxeur che aveva sfiorato la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo tre anni prima: venne lasciato a casa dal commissario tecnico Natale Rea perché ritenuto indolente. «Quel record di presenze a Fuorigrotta è imbattuto», ricorda con orgoglio il figlio Massimo, che nella casa di via Domenico Fontana ha ricevuto le condoglianze di Alfredo Raininger, presidente del comitato campano della Federboxe: «Un giorno triste per tutti noi».

Lamagna incontrò tutti i grandi in nove anni di carriera, esclusi Benvenuti e Monzon. Fu seguito all'inizio da Geppino Silvestri, il maestro della Fulgor, e poi da Gigi Proietti a Roma, dove si era trasferito per il servizio di leva nella Marina Militare. Conquistò il titolo di campione d'Italia della categoria medi l'11 marzo del 70 nel match contro Luigi Patruno a Caserta. Due anni dopo, si sarebbe riconfermato tricolore. Il ritiro nel 73. Nei 52 incontri disputati ha collezionato 36 vittorie (19 per ko), 15 sconfitte e 1 pari. Dopo l'addio al ring, Lamagna fu assunto dal Banco di Napoli come autista, su segnalazione di un dirigente suo tifoso. Per un po' collaborò anche con una società pugilistica di Mugnano. Negli ultimi 14 anni aveva lottato contro l'Alzheimer: difficile stabilire se fosse stato vittima della malattia neurodegenerativa per i colpi ricevuti sul ring. Da due anni era allettato per un ictus. Il bombardiere dell'Arenella ha combattuto a lungo, arrendendosi solo ieri. 
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