La Pilato ci ha preso gusto: dopo il pass olimpico nuovo record italiano nei 50 rana

Benedetta Pilato
Benedetta Pilato
di Piero Mei
Venerdì 18 Dicembre 2020, 21:06 - Ultimo agg. 21:32
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Le rane d’Italia non gracidano: suonano e cantano. Lo spartito è musica da record. Lo fanno in due, nella gara dei 50 metri che non è olimpica perché… il perché non si sa né si capisce, visto che è mondiale, continentale e nazionale. E’ successo in una sequenza magica oggi nella vasca lunga di Riccione, seconda giornata dei campionati d’inverno, domani la conclusione. Prima Benedetta Pilato ha vinto la sua prova in 29.61, migliorando il suo 29.85 che era anche mondiale juniores qual è adesso il nuovo primato, poi Nicolò Martinenghi, che nuota in 26.56 e fa meglio così del 26.70 del “fratello di rana” Fabio Scozzoli, qui assente per infortunio.
PAROLA DI COACH
«Hai dormito? Come hai fatto? Io no» ha detto svegliando Benedetta stamattina al telefono l’allenatore Vito D’Onghia e riferendosi all’adrenalina da record e qualificazione olimpica sui 100 di ieri. «Io sì, ero sanza, la gara l’ho fatta io» ha risposto l’assonnata Benny. E lui: «Io di più». A bordo vasca i pensieri vanno più veloci.
Dice Benedetta che questo tempo da élite mondiale se lo aspettava di meno. «C’è stato il riscaldamento molto presto perché giustamente siamo scaglionati per le misure sanitarie; sono stata ferma un sacco di tempo, ma mi sono detta di fregarmene». Se n'è fregata ed ancora una volta ha messo alle sue spalle, e anche più giù. Martina Carraro e Arianna Castiglioni, le altre due delle “Fab Three” dello stile più tecnico del nuoto.
«Voglio migliorare sempre e ogni gara mi serve; cercherò di farlo anche domenica alla Coppa Brema in vasca corta. Sono in forma, anche se non riesco mai a fare il doppio allenamento: devo andare a scuola, devo studiare». Benedetta ha solo 15 anni, sedici a gennaio.
 PAROLA DI ALTRO COACH
Anche l’allenatore di Nicolò Martinenghi, Marco Pedoja (c’è una bella e brava nouvelle vague a bordo vasca, il nuoto azzurro non cresce solo negli atleti ma anche nel coaching), aveva detto la sua al suo pupillo: «Ieri nei 100 sei passato a 27.1 almeno 26.80 devi farlo». Nicolò ha fatto di meglio. «E mi faccio i complimenti: ho dato quel che avevo, cosa che nei 100 non mi è riuscita; sono contento per la reazione». Ha deciso che domani farà anche i 200: «Non li nuoto da quattro anni», cioè da quando ne aveva 17. Ne ha 21. Pesava 76 chili, ora 95: portarli per 200 metri più faticoso. «Sì, ma ho voglia di soffrire un po’: viene utile nei 100» sorride.
ANCORA FEDERICA
La Pellegrini vince sempre: titolo tricolore 127 per lei, tutte le distanze e specialità comprese, vasche lunghe e corte, inverno e primavera, e ventiduesimo nella gara in questione, i 100 stile libero. 54.56 il tempo che «non potevo avere aspettative migliori; è in linea con il crono nei 200. Ma abbiamo buttato giù il programma di preparazione verso marzo, si parte a gennaio, c’è da lavorare». Lo farà anche domani nei 50 e domenica nella Coppa Brema a Roma: «Avevo bisogno di ricominciare a gareggiare»- farlo con due titoli italiani non è male: diamo tempo al tempo da Olimpiadi.
SOLITO GREG
Paltrinieri nuota gli 800 e vince in 7.46:49, routine per lui, sogno per molti altri. Lo fa alla sua maniera: da metronomo. Pare Hamilton sulla Mercedes. Ogni 50 sotto i 30 secondi e quasi in fotocoèia. «Ho fatto i 400 per vedere come stavo e avevo avuto sensazioni non buone; oggi molto meglio; un tempo così a dicembre non è male». I 1500 domani.
E’ TORNATO
La gara delle gare, quella dei 100 stile, è stata vinta da Alessandro Miressi: 48.22, niente pass olimpico per ora, «ma spero di farlo presto: ho in testa i Giochi». Qui nella seconda serie è tornato in gara dopo tre anni dal ritiro e un paio passati a difendersi dalle accuse che lui definisce calunnie e anche le sentenze lo fanno visto che quella definitiva lo ha completamente assolto. E’ nono nel ranking: 49:54. «Alla sua età ha fatto un bel tempo» scherza Miressi che ne ha poco più della metà (22 a 38). Anche Filippo lo trova «non male». «Dovevo rompere il ghiaccio, sono emozionato; l’obiettivo era un sotto 50. Sono stati anni difficilissimi e bellissimi: bellissimo perché ho conosciuto Giorgia (Palmas ndr) e abbiamo due magnifiche bambine; ho visto allontanarsi da me tante persone, quasi tutti tranne la Federazione. Vedo molti giovani, stanno lavoando bene; Miressi dovrà guidarli, ed io magari dalle retrovie…».
UN ALTRO LAMBERTI
Le altre gare di giornata hanno visto campioni Ilaria Bianchi nei 100 farfalla, Silvia Scalia nei 100 dorso (assente per Covid Margherita Panziera), Martina Rita Caramignoli negli 800 stile (assente la Quadarella che oggi ha compiuto 22 anni: tanti auguri, Simona), Alberto Razzetti nei 200 farfalla (record personale e buon viatico per i misti), Ilaria Cusinato e Pier Andrea Matteazzi nei rispettivi 400 misti, e, soprattutto, Michele Lamberti nei 50 dorso. Un nuovo Lamberti campione: Michele è figlio di Giorgio, che fu mondiale )anche nel record) nei 200 stile più svariati itoli europei e italiani, e di Tanya Vannini, anche lei nuotatrice da primati. Buon sangue non mente e buona acqua neppure. Ha nuotato in 24.90, terzo tempo italiano di sempre. Michele è un altro della Generazione Z: è del 2000.
Domani sessione finale dalle 16.

Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.

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