Ortigia-Posillipo 9-3: terza sconfitta
consecutiva, rossoverdi ultimi in classifica

Simone Rossi
Simone Rossi
di Diego Scarpitti
Sabato 23 Ottobre 2021, 21:51
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Regola del tre. In vetta Recco, Brescia e Ortigia, chiudono la classifica Posillipo, Roma Nuoto e Waterpolo Milano Metanopoli. C’è un terzetto di testa e un gruppetto di coda. Terza sconfitta consecutiva per i rossoverdi, battuti dai biancoverdi 9-3 (parziali di 1-0, 2-0, 4-2, 2-1) alla Caldarella. L’attaccante Filippo Ferrero cala il tris, tre sono gli ex della gara (il mancino Valentino Gallo, il difensore Simone Rossi e il centroboa Filip Klikovac), come altrettante le reti realizzate dai napoletani, a firma di Julien Lanfranco (dopo 20 minuti e 32 secondi), Massimo Di Martire e Nikola Radonjic, sempre in superiorità numerica.

Tutto facile per i pallanuotisti di Stefano Piccardo. Nella terza frazione lascia il segno Rossi, autore del 4-0 e dell’8-2 nell’ultimo periodo. «Abbiamo concesso pochissimo in difesa, potevamo fare molto meglio in attacco, alzando il ritmo, cosa che non abbiamo fatto, anche per gestire un po’ le energie, perché siamo con la testa allo Szolnoki. Inutile nascondersi, stiamo lavorando per mercoledì 27 ottobre, perché ci giocheremo un pezzo importante di stagione», spiega il figlio d’arte, classe 1992 (nella foto di Maria Angela Cinardo – Mfsport.net).

Siciliani proiettati al turno di Euro Cup, già vinta alla Scandone nel 2015 dal montenegrino Klikovac e da Gallo, oro mondiale a Shanghai 2011, argento alle Olimpiadi di Londra 2012 e bronzo a Rio 2016 . E l’ex capitano rossoverde così si è espresso nei confronti del suo club precedente. «Il Posillipo è una squadra ben organizzata, compatta, molto giovane e, allo stesso tempo, molto disciplinata, con un ottimo allenatore come Roberto Brancaccio. Gioca un’ottima pallanuoto, ognuno di loro sa quello che deve fare e questo aspetto si vede. E poi sono sempre il Posillipo, ed è una eredità che ciascuno si porta», ammette il siracusano classe 1985.

«Chiunque gioca con quella squadra sente sulle spalle un po’ di peso e responsabilità per il passato di questa gloriosa società. La stessa sensazione l’ho avuta anche io, anche se era più forte, perché giocavo per obiettivi diversi, in anni più floridi per il Circolo. Loro adesso non hanno pressione, non hanno niente da perdere», conclude Gallo.

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