Palestre chiuse, i ragazzi di Maddaloni:
«Non uccidete i nostri sogni»

Star Judo Club
Star Judo Club
di Diego Scarpitti
Lunedì 26 Ottobre 2020, 10:58 - Ultimo agg. 13:27
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Delusione e preoccupazione. «Con grande dispiacere siamo costretti, per una seconda volta, a chiudere e fermare le nostre attività, nonostante tutti noi ci siamo attenuti rigorosamente alle disposizioni prescritte. La nostra categoria, ancora una volta, viene penalizzata. La struttura resterà chiusa fino a nuova comunicazione». Obbligata alla serranda la Star Judo Club, in base all’ultimo dpcm emanato. Il nuovo decreto prevede la sospensione delle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Fanno eccezione i presidi sanitari obbligatori destinati a persone che hanno bisogno di riabilitazione o che effettuino prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza.

A Scampia i ragazzi del maestro Gianni Maddaloni non l’hanno presa bene, abituati di solito a battere gli avversari per ippon sulla materassina. «Non uccidete i nostri sogni. Molti hanno perso la speranza», afferma addolorato l’atleta Fabrizio Esposito. «Chiudere le palestre è ingiusto. Rincorriamo il sogno di vincere, così spezzano le nostre aspirazioni», osserva il judoka Bartolo Niro. Lo sport in periferia è un’ancora di salvezza, leva di riscatto sociale e non solo. «Una doppia ferita la chiusura delle scuole e delle palestre, che sono agenzie educative indispensabili. Il solo pensiero di dovermi allontanare dalla palestra, dal maestro Gianni Maddaloni e dai miei compagni mi rattrista profondamente, facendomi cadere in uno stato d'angoscia», racconta Gabriele Basile. Provano a farsi sentire i guerrieri del tatami: Antonio Bottone, campione italiano juniores, il bicampione nazionale cadetti Nosa Bright e Serena Maddaloni, Giuseppe Santoro, le sorelle Antonietta e Marianna Palumbo, Guglielmo Imperato, Francesco Pio Esposito, Anthony Fiore, Francesco Aiello, Emanuele Paciello, i fratelli dell’Ischia Club, Rocco e Michela Terranova (nella foto di Franco Di Capua) .

«Il maestro Gianni, anche questa volta, non mollerà e noi sosteniamo questa causa come tutte le asd d’Italia. Per il bene dei ragazzi spero si esca presto da questa situazione: hanno dei sogni e i loro genitori fanno enormi sacrifici per sostenerli», sottolinea Vincenzo Santoro, un collaboratore del maestro Maddaloni. 

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Intanto il raduno della Nazionale italiana giovanile al centro federale di Ostia è saltato. Rischioso e in forte dubbio l’Europeo di categoria a Porec in Croazia. «In questo mese i ragazzi si alleneranno a casa e all’aperto. La chiusura delle palestre e delle piscine è una misura dolorosa, per arginare la curva dei contagi. Dispiace davvero, perché le palestre sono fondamentali per la crescita e formazione dei giovani», argomenta il padre del campione olimpico Pino, oro a Sydney 2000. «Noi adulti non possiamo tralasciare le responsabilità del momento. Sono disposto alla serranda della Star Judo Club per questo mese, purchè si diano da fare per il vaccino.

Rischiamo di sparire dagli interessi di vita dei ragazzi», conclude Maddaloni. Sale forte il grido di dolore e di allarme della periferia napoletana. 

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