Federica che piange. Che riuscisse nell’impresa dell’eternità, quella di nuotare i suoi 200 e prendersi il pass olimpico, era nei pronostici e nei voti; che portasse a termine da par suo il rifiuto dell’upgrading per la convocazione era da suo carattere; che vincesse un altro titolo italiano, il 129esimo di una ineguagliabile serie, il trentesimo sui 200 stile linero, era una banalità, una formalità. Che piangesse no. Lacrime di gioia e di emozione, lacrime di liberazione. E’ il suo golden buzz, “Italia’s got talent”, l’Italia ha talento, il talento infinito della Pellegrini. 1:56:69 il riscontro al tocco della piastra (era questa il Golden Buzz), sotto l’1:56.9 che era necessario.
LA MANITA
Fede emerge dall’acqua a mano aperta, manita: Quelle di Tokyo saranno le sue quinte Olimpiadi personali, cinque come Phelps per dirne uno dei pochissimi. Dicono i big data che sono lui, Dara Torres e ora Federica Pellegrini nel nuoto, che pure se non è più sport di carriera breve, non è però neppure di lungo corso negli anni. Piange e non vorrebbe: “Non sono stati dei mesi semplici; c’era tanto lavoro da fare; m’era mancato un decimo nei 100, quel decimo ed era già fatta; invece… Invece così è ancora meglio, perché me la sono guadagnata nella mia gara”.
IL TEMPO BUONO
“Anche del tempo sono contenta”.
RANE DA RECORD
Lo stile a rana sembra diventato uno stile ed è “unisex”. Riccione è uno stagno dorato. Mai viste in Italia, e forse anche fuori, tante rane così. Le ragazze dei 100 nuotano in tre sotto il pass olimpico; una di loro, Benedetta Pilato, lo aveva già; le altre dovevano “scannarsi”. Vanno tutte dall’1:06 netto in giù, e dunque tutte e tre anche sotto il record italiano che era fin qui della Pilato. Adesso è di Martina Carraro: 1:05.86, è la prima italiana a scendere sotto il muro dell’1:05 ed è la quarta al mondo a riuscirci nella storia della specialità. La Castiglioni e Benedetta toccano in contemporanea, 1:06. Primati personali e per la Pilato, che è del 2005, anche record italiano cadette e juniores insieme. Peccato per Arianna, perché i posti olimpici sono due e non c’è niente da fare. Ha anche avuto il contrattempo del Covid, ed è tornata in acqua solo lunedì. Ma chissà che, atutto considerare, non sbuchi un posticino olimpico per una delle staffette miste. In mattinata Arianna aveva ottenuto il miglior tempo e messo l’ansia a Martina Carraro, che però adesso sprizza felicità che la voce quasi s’incrina- “E’ stata una giornata difficilissima, se non andavo a Tokyo stavo proprio male; ma ora sono felice: non mi ero mai migliorata così tanto; è tanta roba, sono orgogliosa di tutto il lavoro che abbiamo fatto; perché poi, alla fine, chi fa meglio vuol dire che ha lavorato neglio. Certo il crono di Arianna questa mattina mi aveva stupito. Ma per niente al mondo mi sarei lasciata sfuggire l’occasione di prendermi il biglietto per il Giappone e mi sono concentrata soltanto sulla gara”. Era la scelta giusta.
“TETE” CONTINUO
Due titoli ma tre record italiani per Nicolò Martinenghi detto “Tete”: ieri sui 100 rana, seconda prestazione mondiale, oggi due volte sui 50, mattina in batteria e conclusione con il 26.39 che lo mette al terzo posto di sempre. “Non posso dire che non lo avevo preparato” confessa Martinenghi, che non fa come quelli che fingono meraviglia. “Abbiamo lavorato tanto, e torno a casa con una valigia piena. Sto benissimo, non lo nego, e quando sono in acqua so quel che faccio, non occupo la corsia: mi piace questa maturità agonistica”: Non solo a lui…
ALTRI CAMPIONI
Belli i 200 stile dei ragazzi, con cinque sotto l’1:48 e il vincitore, Stefano Ballo, sotto l’1:47 (1:46.76); si “consolano” con la vittoria ma senza pass olimpico e quindi gusto amaro Simone Sabbioni nei 100 dorso e Piero Codia nei 100 farfalla; Elena Di Liddo vince contro Ilaria Bianchi il round nei 100 farfalla delle ragazze in lotta continua da tempo; Silvia Scalia è prima nei 50 dorso. E domani Greg sui 1500, e la Quadarella pure. Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.