Piscina Albricci pronta a riaprire
La Pandemia non ferma la Fin

La piscina Albricci
La piscina Albricci
di Gianluca Agata
Giovedì 18 Marzo 2021, 22:56
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«Mentre tutti sono fermi, noi siamo pronti a ripartire, con più voglia di prima». Parola di Paolo Trapanese, presidente della Federnuoto regionale. «In un periodo in cui tutto appare più complicato e non sembra ancora intravedersi la luce alla fine del tunnel, abbiamo deciso di accendere un piccolo faro. Grazie allo straordinario lavoro di tutto il comitato, ci stiamo preparando per essere pronti ad offrire non nel futuro, ma nel già nel presente, di continuare lo straordinario percorso, interrotto a causa della pandemia». Nella prossima primavera, quindi dietro l'angolo saranno ultimati i lavori alla piscina federale Albricci. «E' un impianto che rappresenta uno dei punti fermi della nostra progettualità - continua Trapanese - Stiamo ultimando i lavori di ristrutturazione del centro, garantendo una competitività sempre maggiore delle attività natatorie sul territorio». Ma non solo l'Albricci, il mondo natatorio campano è andato avanti anche durante la Pandemia, affrontando evidenti criticità, spinto dalla volontà di non abbandonare le Società e gli atleti.
La sicurezza in primis, con protocolli e circolari con modalità di svolgimento degli eventi, rigorosi e dettagliati, in modo da non lasciare spazio a nessuna arbitraria interpretazione e tutto perfettamente conforme alle disposizioni anti COVID. La sinergia poi, di intenti e scopi, tra tutte le varie componenti che intervengono per garantire la realizzazione degli eventi competitivi, (come gestori, ufficiali gara, cronometristi, società e tecnici) promossa ed armonizzata dagli uomini del Comitato, che è il punto di forza di questo indiscusso modello di successo.
La condizione epidemiologica ha dettato legge e ha costretto a muoversi in modo obbligato, operando delle nuove scelte che si sono poi rilevate innovative, su diversi piani di valutazione, ed adattabili anche in periodi “normali”.
È il caso del percorso “Training and competition”. Iniziativa che ha consentito alle società, nel periodo della sospensione delle attività scolastiche per le festività natalizie, di far allenare e competere i loro atleti alle manifestazione di interesse nazionale. La FIN Campania è stata l’unica regione della nazione a gareggiare in quel periodo, grazie soprattutto alla disponibilità della Piscina Scandone e dei suoi Dirigenti. 

Contemporaneamente è stato sviluppato il circuito “Virtual Swimming Campania”.

Nato per garantire ai i giovanissimi atleti agonisti un percorso competitivo utile a tenere i livelli di motivazione sempre alti. Prevedendo la disputa, in date stabilite, di gare su distanze che ogni atleta deve svolgere nuotando nella propria piscina dove si allena. Mantenendo sempre alto il livello precauzionale ed evitando che questi atleti si incontrassero direttamente. Sempre sfruttando in positivo i limiti del momento, sono stati poi organizzati eventi contingentati, ma allo stesso tempo autosufficienti dal punto di vista economico, grazie ad intese preliminari con gruppi di ufficiali gare e della Federazione Cronometristi.

Inoltre c’è stato un importante rinnovamento delle gare integrate tra i settori Nuoto e Nuoto per salvamento, permettendo agli atleti di quest’ultima disciplina di poter più volte gareggiare.
Infine, cosi come previsto dal protocollo d’intesa FIN – FINP, per garantire un maggior sviluppo del movimento paraolimpico, è stata data la possibilità, previa comunicazione da parte del delegato regionale FINP, di far gareggiare gli atleti tesserati con la Federazione Paralimpica alle manifestazioni organizzate dalla FIN in ambito regionale. Questo ha concesso ai tanti campioni olimpici impegnati nella preparazione verso Tokio, di testare il livello raggiunto, permettendo anche ai campioni paraolimpici napoletani e campani, come la vice campionessa del mondo Angela Procida, di verificare lo stato della preparazione in vista delle para olimpiadi di Tokio.
Il periodo storico ci mette alla prova ma proviamo a dare risposte continue e adeguate nel rispetto dei sacrifici che gli atleti sostengono, per tenere alto e significativo il valore dello sport nella società anche in periodo di pandemia.

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