Posillipo-Metanopoli 7-7:
rossoverdi al girone d'élite

Zeno Bertoli
Zeno Bertoli
di Diego Scarpitti
Sabato 16 Gennaio 2021, 20:53 - Ultimo agg. 21:58
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Pass staccato. Centra l’obiettivo e si proietta al girone d’élite. Basta un punto soltanto al Posillipo per ipotecare la matematica qualificazione al turno successivo. Prima del 2021 alla Scandone e pareggio 7-7 con Metanopoli (2-1, 1-1, 3-3, 1-2). Vista la posta in palio pesante, le contendenti in acqua concedono poco. All’intervallo lungo i rossoverdi si portano sul 3-2 ma i veri protagonisti sono Roberto Spinelli e Francesco Ferrari: il più piccolo della serie A1 con i suoi 17 anni, dall’altro il genovese classe 1974.

Giacomo Lanzoni apre il terzo periodo con la rete del 3-3. Zeno Bertoli in superiorità numerica, poi Gianpiero Di Martire (gol costruito in famiglia e assist del fratello Massimo), infine Fabio Baraldi (6-5) a 15 secondi dalla fine della frazione imbastiscono il +1. Tallonatori del pomeriggio i lombardi, abili a rimanere sempre in scia. Si mette in luce il difensore Matteo Monari, autore di una tripletta (2-2, 4-4, 5-5).

Si infiamma l’atmosfera a Fuorigrotta. L’arbitro Federico Braghini di Roma espelle espelle Bertoli (nella foto di Nunzio Russo) per brutalità, dopo aver ravvisato un colpo a gioco fermo ai danni di Giovanni Bianco. Cartellino rosso per proteste all’indirizzo di capitan Paride Saccoia e Lorenzo Bianco.

L’ultima frazione vede il Posillipo costretto a resistere per 4 minuti in inferiorità numerica. Il mancino e figlio d’arte Tommaso Baldineti griffa il momentaneo 6-6 e Roberto Brancaccio rimedia l’espulsione. Non mollano i posillipini, che provano a colpire con Jacopo Parrella. Colpisce il palo l’attaccante napoletano: i padroni di casa reclamano a gran voce il gol, di avviso opposto il direttore di gara Bragini. La sfera gialla, nel giudizio arbitrale, non varca l’immaginaria linea di porta. A 2’46” dalla sirena Giovanni Bianco segna l'unico vantaggio dei gialloblu. Acciuffano il 7-7 conclusivo i posillipini con il diagonale di Massimo Di Martire (1’38” dal gong). Ghiotta occasione nel finale non trasformata da Giuliano Mattiello.

Il verdetto premia i napoletani. 

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