Regate su Cannonball e scudetto azzurro, ​De Angelis star alla Tre Golfi Sailing Week

Lo skipper di coppa america impegnato all'Europeo Maxi a Sorrento

Cannonball con Francesco De Angelis
Cannonball con Francesco De Angelis
di Gianluca Agata
Mercoledì 17 Maggio 2023, 18:01
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Di Tre Golfi non ne ha fatte tantissime, "sei o sette in tutto" ma, da socio benemerito del Circolo Italia, ognuna arriva dritto al cuore perché regatare nelle acque di casa, anche se ormai i tuoi interessi professionali sono lontani dal Golfo di Napolli, ha sempre un sapore particolare. Francesco De Angelis è stato il primo skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup ad Auckland nel 2000 al timone di Luna Rossa (ITA45). Averlo alla Tre Golfi Sailing week assieme al gotha della vela mondiale per l'Europeo Maxi, è sempre un punto d'onore e quando il Goldo chiama, uno dei velisti più iconici del panorama nazionale, e internazionale, non può mancare.

«Sono belle occasioni che capitano raramente. Quando hai la possibilità di partecipare su una bella barca (Cannonball ndr) con un bel team come quello di Dario Ferrari è una super occasione.

Poi per tutti sei il "locale", quello che dovrebbe conoscere tutto ma il campo di regata di Sorrento è nuovo per tutti e non è così semplice. Poi l'occasione di rivedere amici e persone con le quali sei cresciuto sportivamente. E' sempre un regalo essere a Napoli».

Su Cannonbale hanno volato nella lunga, ma non è bastato. Beffati di un minuto, al fotofinish da Jethou. «Cos'è un minuto nella vela. Vincere o perdere ti fa capire che tutto deve essere perfetto. Devi essere veloce ad imboccare i salti di vento. Basta una nuvola, cinque gradi, un errorino a vincere o perdere una regata». La Tre Golfi è sempre una emozione: «La partenza a mezzanotte era ricca di fascino - continua - poi negli anni è cresciuta sempre di più. Gerealmente si è corsa sempre con brezza leggera. Con tempo normale se nriesci a camminare prima della notte guadagni sul percorso rispetto a quando cala la notte»

. Napoli nel cuore anche se "Da prima del Covid ad oggi sarò venuto una volta. La città è sempre quella splendida e delle emergenze. Mi ha fatto molto piacere la vittoria dello scudetto. Ho entrambe le prime pagine del Mattino del primo e secondo titolo. Mi manca quella del terzo. Ho seguito il campionato della squadra di Spalletti. Mi sembra siano stati eccezionali. Calcio e vela? Non so se le squadre possono essere paragonate. Di certo ci sono delle dinamiche di team che possono essere considerate simili anche se non conosco quello che avviene nel calcio».

Oggi velista su Cannonball all'europeo Maxi ma anche coach di un team di altissimo livello: «Mi occupo di un team impegnato nelle regate Tp52. Un aspetto interessante perché non sono un tecnico propriamente, ma ho l'opportunità di imparare anche da altri punti di vista come quello di seguire da vicino il team». Coppa america addio. "Il mio è stato un  percorso molto lungo. Ma oggi mi rendo conto che l'uomo da fulcro della vela di un tempo diventa l'anello debole. Ora c'è un gruppo più piccolo che per far correre la barca ha bisogno di produrre energia. Per me l'atleta viene sempre prima. E' sempre tutto più veloce. Forse anche più comoplicato ma è una vela diversa della quale si capisce anche meno. Da spettatore non vedi nulla. Accade tutto sottocoperta. Sono barche difficilmente ingestibili". 

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