L'Italia cancellata dall'Irlanda
al Soldier Field di Chicago 7-54

L'Italia cancellata dall'Irlanda al Soldier Field di Chicago 7-54
di Paolo Ricci Bitti
Sabato 3 Novembre 2018, 07:29 - Ultimo agg. 4 Novembre, 17:15
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dal nostro inviato
CHICAGO Inizia con un naufragio in riva al lago Michigan la stagione del rugby azzurro che viene affondato dall'Irlanda 7-54, ovvero una sola meta contro 8, con uno di quei black out di antica memoria nella ripresa durante la quale i verdi hanno violato sei volte la difesa italiana senza che nessuno rispondesse a tanto strapotere. Un disastro nell'inedito e monumentale scenario al Soldier Field di Chicago.
 


Il ko contro la seconda nazione al mondo era arciannunciato e il fatto che entrambe le formazioni fossero "sperimentali" era visto nel rispetto delle proporzioni. Macché: gli irlandesi si sono dimostrati molto, ma molto più robusti degli italiani che secondo gli allibratori avrebbero dovuto finire al tappeto con uno scarto di almeno 25 punti. Magari. Quell'almeno  è lievitato fino a sommergere la scialuppa italiana che pure nel primo tempo (7-14) non era mai apparsa in balia degli irlandesi che, tanto per cominciare, non hanno sperimentato un bel nulla giocando con il solito, micidiale, efficace gioco multifase senza mai perdere il possesso del pallone, mentre gli azzurri solo nel secondo tempo se ne sono fatti strappare sei dalle mani.

Questo match doveva attestare la profondità del gruppo azzurro, sdoppiato dal ct O'Shea per affrontare in sette giorni l'Irlanda qui al di là dell'Atlantico e la Georgia sabato prossimo a Firenze. Di profondo si è visto invece solo l'abisso in cui Campagnaro e compagni sono finiti nel secondo tempo iniziato male come il primo (meta al 4' di Beirne) ma finito terribilmente peggio.

Letali i primi minuti nella ripresa: da 7-14 a 7-28 e tanti saluti al match in cui i verdi sono diventati irraggiungibili, segnando 6 mete a zero e ringraziando anche per gli almeno 5 palloni regalati dagli azzurri. Quaranta punti (a zero) in 40 minuti, per dire.

L’Irlanda nel primo tempo ha allestito 4 occasioni da meta e ne ha segnate due, l’Italia ci è arrivata vicino due volte ma senza marcare, salvo poi accorciare le distanze con il prodigioso guizzo del neocapitano Campagnaro subito prima del thé.

Gli azzurri si sono dannati l’anima per variare i fronti di attacco, con Canna pivot assai bravo nell’orchestrare il gioco che ha liberato Campagnaro, Bellini, Meyer (buona la prestazione di questo equiparato sudafricano al debutto in azzurro).

L’inizio era stato da incubo, con l’Irlanda già avanti al 4’, ma poi l’Italia ha fatto quadrato riportandosi sotto i pali dei verdi e mancando d’un soffio il bersaglio grosso con Bellini e Meyer. Dal 24’ al 28’ sontuosa la supremazia territoriale e di possesso azzurra, ma poi al 31’ raddoppiano gli irlandesi. Quasi allo scadere “Campa” ipnotizza il collega capitano Ruddock e gli arpiona la palla: 7-14. Ma si rivelerà un’llusione.

O’Shea scuro in volto: “Salvo la nostra reazione nel primo tempo, di carattere e ben costruita. Poi purtroppo i primi minuti della ripresa ci sono costati una batosta dura da mandare giù, frustrante, ma istruttiva per i tanti giovani schierati. Ora pensiamo alla Georgia sabato prossimo a Firenze".

Già, pensiamoci, ma la zavorra di questa legnata non sarà facile da smaltire, con la pressione che salirà per un match che vale parecchio negli equilibri politici del rugby europeo. Sarà una delle rare occasioni in cui tutta la pressione sarà sugli azzurri, costretti a vincere per arginare le velleità georgiane sul Sei Nazioni.

Deluso Michele Campagnaro, alla sua prima volta da capitano. Ha giocato bene, con lampi della classe che non gli manca e che abbiamo rimpianto durante la lunga convalescenza: magnifica la meta di intercetto, orribile il passaggio al largo sua volta carpito da Larmour per la quarta meta che ha rotto la diga azzurra, ma la maglia da titolare sabato tornerà sua. 

"Quando il divario si è dilatato ci siamo disuniti ancora di più, cercando soluzioni personali che hanno peggiorato la situazione. Sono molto deluso, ma bisogna continuare a impegnarsi per migliorare. Sono certo che possiamo giocare molto meglio".


Infine, l’interesse per il rugby, padre nobile del football Usa, resta tuttavia tiepido da queste parti: fra i 35.050 spettatori in uno stadio monumentale che ne tiene più del doppio non si sono sentiti né il proverbiale vento della Windy City, noto fan della Nfl, né gli inni nazionali cantati dal pubblico. Comunque schiacciante superiorità del verde sull'azzurro nelle tribune. Eh, come sul campo.


Italia-Irlanda al Soldier Field di Chicago
7-49 (p.t. 7-15)
Marcatori. Italia: 1 m. 39’ Campagnaro, tr. Canna. Irlanda: 8 m. 4’ Beirne 32’ L.McGrath; 43’ Beirne; 46’ 64’ 79’ Larmour; 56’ Cronin; 64’ Larmour; 66’ Ringrose; 7 tr. Carbery.

Irlanda: Larmour; Conway, Ringrose, Aki, Stockdale; Carbery, L. McGrath; Conan, Van Der Flier, Ruddock (cap.); Roux, Beirne; Porter, Scannel, McGrath. A disposizione: Cronin, Kilcoyne, Bealham, Toner, Murphy, Cooney, Byrne, Addison
All. Schmidt
Italia: Sperandio;Bellini, Campagnaro (cap), Morisi, Bisegni; Canna, Tebaldi; Giammarioli, Steyn, Meyer; Biagi, Fuser; Pasquali, Bigi, Quaglio. A disposizione: Fabiani, Traorè, Zilocchi, Lazzaroni, Ruzza, Tuivaiti, Palazzani, McKinley
All. O’Shea
Arbitro. Nigel Owens (WRU)

LA PRESENTAZIONE: Rugby, l'Italia del futuro affronta questa sera l'Irlanda al Soldier Field di Chicago
 
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