Sos Rari Nantes Napoli, Improta:
«Misure concrete per i circoli»

Giorgio Improta
Giorgio Improta
di Diego Scarpitti
Sabato 25 Aprile 2020, 11:50
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«È in gioco il futuro dei circoli e dell'intero sport napoletano di base». Lontanissimi gli anni degli scudetti, relegati in un’epoca aurea e remota. Santa Lucia culla della pallanuoto, con Gildo Arena ad imperversare con le sue imprendibili beduine, noto alla storia per aver coniato il termine Settebello, e messo al collo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 1948. Altri tempi, tanti aneddoti. Operazione nostalgia. Anche a causa del Coronavirus si respira un clima diametralmente diverso.

Crisi incalzante. «Servono misure a sostegno dei circoli». Sos lanciato da Giorgio Improta, presidente della Rari Nantes Napoli. «Al momento tutto è fermo e non ci sono introiti. Rischiamo di perdere il corpo sociale. Dovremmo allargare il tavolo del ragionamento alla Regione Campania, all’Autorità Portuale e al Demanio», spiega il patron rarinantino, intervenuto alla videoconferenza con gli altri presidenti dei sodalizi cittadini, alla presenza di Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli. Urgono risposte concrete. E si può pensare di programmare la ripresa delle attività solo con la consapevolezza di poggiare su fondamenta solide.

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Percorso. «Inizio di interlocuzione fruttuoso nell’interesse generale dei circoli», asserisce Improta, desideroso di far valere le ragioni e la centralità dei club partenopei, seppur differenti nelle loro peculiarità. Sport e non solo. Creato un fronte delle larghe intese, un ragionamento di ampio respiro, tracciata una strada comune. «Improponibile distinguere le attività agonistiche da quelle sociali: prima di ipotizzare protocolli di sicurezza per spogliatoi e partite, vanno chiarite le forme di sostegno per gli enti che rischiano il tracollo finanziario», sentenzia Improta.

Molteplici i nodi da sciogliere. «Al momento, purtroppo, non sono chiare neppure le modalità di gestione delle banchine interne ai circoli, riservate ai posti barca. Di definito non c'è nulla, si naviga ancora a vista». Incertezze e incognite. Sul tavolo questioni spinose. Necessario provvedere ad interventi strutturali da mettere in atto per gli eventuali adeguamenti. «Occorre cautela, massima sicurezza e gradualità».

Sport in circolo, funzione pedagogica e sociale. «Viviamo di frequentazione e club house. Non mancano iniziative culturali. Il contingentamento della fruizione degli spazi ludici, delle palestre, degli spogliatoi e della ristorazione va rivisto anche nell’ottica della ripresa e del contenimento del virus». Costi lievitati per atleti, personale e manutenzione della struttura. Possibile elaborazione di un protocollo comune di sicurezza.

Misure. «Il Comune di Napoli ha disposto l’esenzione dal pagamento dei canoni di locazione e della Tarsu da marzo a dicembre 2020. Non abbiamo certezza di esenzione dei canoni demaniali, della cassa integrazione, a cui va aggiunto il mancato introito da parte degli sponsor e dalle attività ludiche e sociali. Servono interventi da parte del Governo, della Regione Campania e nel caso di specie dell’Autorità Portuale», conclude Improta.

Difficile ma non impossibile guardare al futuro con ottimismo e con la speranza di poter ripartire concretamente. «Serve però ben altro».
 
 
 
 



 
 
 
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