Universiadi, Marsili dal bronzo
americano alle stelle del cinema

Posillipo
Posillipo
di Diego Scarpitti
Giovedì 27 Giugno 2019, 14:38
3 Minuti di Lettura
Buffalo 1993, Napoli 2019. Dalla XVII alla XXX edizione estiva delle Universiadi. Stati Uniti – Italia all’insegna clorata dei Giochi universitari. Stelle e strisce. Meno di una settimana all’inizio della grande kermesse internazionale all’ombra del Vesuvio e riaffiorano, indimenticabili, le reminiscenze di Mario Marsili, protagonista con la calottina azzurra del Settebello. «Arrivammo terzi. Bellissima manifestazione. Ricordo ancora, con vivo piacere, la sfilata al Giants Stadium: cantò Céline Dion nella cerimonia d’apertura». Proprio laddove nel 1994 si disputarono i Mondiali di calcio 1994, ospitando la semifinale tra Italia e Bulgaria, vinta 2-1 dalla Nazionale di Arrigo Sacchi, grazie alla doppietta del «Divin Codino», Roberto Baggio, e la rete del fantasista Hristo Stoičkov su rigore. Altro napoletano in acqua Paolo Zizza e in panchina il leggendario Eraldo Pizzo, «il caimano», oro alle Olimpiadi di Roma 1960 e ben 16 scudetti in carriera.
 
 

«Avevamo un’intera palazzina all’interno del villaggio olimpico: con noi il simpaticissimo Jury Chechi e le fantastiche schermitrici, trascinate da Valentina Vezzali. Il gruppo della pallanuoto, come sempre, non passava mai inosservato e contagiava per entusiasmo la delegazione azzurra», racconta il figlio d’arte. «In semifinale superati di un gol dai padroni di casa. Esperienza unica e indimenticabile con la medaglia griffata da Tiffany & Co: una preziosa rarità»,osserva il più piccolo dei fratelli Marsili. «Mario era un grande talento, tra i migliori della generazione di Silipo. Ma aveva meno voglia di me in allenamento», ammette il padre Sante, Collare d’oro Coni al merito sportivo, un grande della pallanuoto napoletana e non solo. «Rimane una soddisfazione, -precisa il celebre genitore, vincitore di una medaglia d'argento alle olimpiadi di Montréal 1976 e dell’oro iridato a Berlino 1978-. Ho giocato con Mario nel 1985 a Pescara. Padre e figlio insieme in vasca, come i Meneghin nel basket. Una grande gioia, qualcosa di raro nello sport mondiale».

Carriera agonistica intensa quella di Mario con 100 presenze in Nazionale, campione d’Italia con il Posillipo 1988-1989, oro ai Giochi del Mediterraneo, diverse partecipazioni agli Europei, campione del mondo militare, nonché sette stagioni in rossoverde, quattro alla Canottieri Napoli, Rari Nantes, esordio in Abruzzo a 15 anni. Appesa relativamente la calottina al chiodo, -Mario si cimenta ancora oggi con i tornei master in Italia-, la geniale idea di darsi alla ristorazione con la moglie Silvia Travisiero, indossatrice e modella. Dai campioni della pallanuoto alle stelle del cinema, con «Miss Catering», vera eccellenza napoletana e campana del settore. Non pochi, infatti, i servizi offerti per diverse produzioni e cast: I bastardi di Pizzofalcone, interpretati da Alessandro Gassmann, Carolina Crescentini, Tosca d'Aquino, Massimiliano Gallo; L’amica geniale con le attrici napoletane Elisa Del Genio e Margherita Mazzucco, la puteolana Ludovica Nasti e Gaia Girace, di Vico Equense. E ancora Gomorra, Napoli velata di Ferzan Ozpetek, The Happy Prince - L'Ultimo Ritratto di Oscar Wilde con Rupert  Everett e da qui a breve il Commissario Ricciardi, il personaggio nato dalla penna di Maurizio De Giovanni.

Dalla palla gialla, al cinema, non ultimo alla collaborazione con Ippodromo di Agnano: consiglieri di fiducia di Mario Marsili la famiglia Giugliano, con Michele, nuotatore assiduo alla Rari Nantes Napoli, Ida ed Emilio, proprietari di Mimì alla Ferrovia. «Il Settebello universitario (sia maschile che femminile) ci farà divertire. In acqua tanti validi elementi: i napoletani Massimo Di Martire e Umberto Esposito, i salernitani Eduardo Campopiano e Vincenzo Dolce. Confido nella vivacità di Carolina Ioannou, Sara Centanni e Loredana Sparano», conclude Mario Marsili.

Napoli 2019 Summer Universiade sarà una festa dello sport. Si spera a tinte clorate.
 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA