Vincenzo Dolce e i propositi del 2021:
«Olimpiadi di Tokyo e Salernitana in A»

Vincenzo Dolce
Vincenzo Dolce
di Diego Scarpitti
Lunedì 28 Dicembre 2020, 21:51
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Ritrova un pizzico di felicità. Che fa rima con serenità. Possibile ora trasformare il sogno in realtà. Niente soste, periodo di lavoro. Cantiere aperto Settebello. «E’ il secondo collegiale del 2020, anno difficile e periodo particolare», ammette Vincenzo Dolce. Dalla Sicilia alla Liguria, passando per la lotta serrata al Covid-19, nemico invisibile e subdolo. «Ho contratto il Coronavirus. Mi sono fermato 25 giorni e non è stato affatto semplice recuperare la forma», racconta il pallanuotista salernitano.

Non si è arreso il difensore classe 1995, ha trovato la forza di ripartire. Motivazioni tante, propositi ambiziosi per il 2021. «World League e Olimpiadi di Tokyo». Proiettato al futuro con una necessaria dose di ottimismo. Sofferenza lenita, esce dall’angolo, indossa nuovamente i colori azzurri, esempio di coraggio e resilienza. «Il collegiale di Camogli servirà a ritrovare la condizione atletica di quest’estate. E’ importante giocare, perché ci mancano le partite: sono di meno con la nuova formula adottata in serie A1».

Isolati e protetti. La vita in una bolla. Tamponati, controllati e monitorati i nazionali di Sandro Campagna, senza contatti con il mondo esterno. «Saremo impegnati a Debrecen dall’8 al 10 gennaio», osserva il campione del mondo e Collare d’oro al merito sportivo. Mosso da generosità, mise all’asta la calottina iridata, destinando il ricavato al Ruggi d’Aragona.

Ritmi intensi, doppia seduta di allenamento mattutina e pomeridiana. «Speriamo di ritrovare il pubblico verso marzo-aprile, in modo che potranno assistere alle nostre gare», auspica l’ex giocatore di Posillipo e Canottieri Napoli. In ritiro suoi compagni di avventura i due napoletani Vincenzo Renzuto (attuale collega al Brescia, con il quale ha vinto l’Euro Cup in rossoverde nel 2015) e Alessandro Velotto (Pro Recco). I tre, insieme, hanno esultato in Corea del Sud nel 2019 per il trionfo mondiale. New entry  Simone Rossi, difensore dell’Ortigia ed ex posillipino, alla sua prima convocazione col Settebello, figlio del commissario tecnico dell’Ungheria, Marco, già compagno di Roberto Mancini in quella Sampdoria nella quale militavano Ruud Gullit, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo, Gianluca Pagliuca e Alberico Evani.

Tornare in piscina la mossa vincente con un cambio di prospettiva. «Si naviga a vista. Non possiamo programmare a lungo raggio, però affrontiamo gli impegni in calendario con serietà e determinazione. Abbiamo poco tempo a disposizione per tornare alla forma ideale», conclude fiducioso Dolce, tifoso granata (nella foto di Enrico Casiraghi). Si gode il primo posto della sua Salernitana in B. Conta di vedere la formazione di Fabrizio Castori misurarsi nei derby con Napoli e Benevento. Lecito sognare a cinque cerchi e non solo per l’ultras-pallanuotista della Curva Sud Siberiano.

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