Scandone, la missione di Festa:
a Roma per trovare nuovi investitori

Scandone, la missione di Festa: a Roma per trovare nuovi investitori
di Giovanni La Rosa
Martedì 24 Settembre 2019, 12:00
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Le sorti della Scandone sono tutte nelle mani del sindaco Gianluca Festa. Dal 2 settembre nessun rappresentante della società si è fatto vivo ed il club è rimasto in balia degli eventi vivendo alla giornata. Festa è stato il solo a darsi da fare, l'ultimo baluardo. Ieri pomeriggio, subito dopo l'incontro in Prefettura, il sindaco si è diretto ad Afragola dove ha preso un treno ad Alta Velocità con destinazione Roma. Ufficialmente il viaggio nella capitale non sarebbe avvenuto per ragioni sportive. «Questioni comunali», dirà successivamente Festa. Si era pensato inizialmente ad un incontro con il presidente Petrucci, ma a Viale Vitorchiano non c'è stato nessun faccia a faccia. «Continuiamo a lavorare afferma Festa per poi usare metafore cestistiche siamo sotto di cinque punti ad un minuto dalla fine, ma con due tiri da tre vinceremo la partita».
 
La speranza resta l'ultima a morire ma i tempi stringono. I vertici della Federazione sono molto preoccupati e come tutti stanno cercando di capire i prossimi eventi. La dead line del 27 settembre è sempre più vicina, così come l'inizio del campionato. A Scauri non vedono l'ora di scendere in campo domenica per affrontare una società che fino a tre mesi fa disputava la serie A, tenendo per fino testa a Milano nei playoff. Ora di quel sodalizio non è rimasto nulla, se non il nome e la matricola. Domenica alle ore 180 è prevista la palla a due a Minturno. Chi prenderà a parte a questo primo appuntamento stagionale? Alla domanda non si è ancora trovata una risposta certa, ma più passano i giorni e più è plausibile che ad affrontare Scauri ci sarà un manipolo di giovanotti, che saranno cooptati per questa prima trasferta. L'avversario laziale sulla carta non è neanche il più ostico da affrontare ed una squadra normale, se esistesse, potrebbe maturare l'idea di poter vincere l'incontro. La squadra allenata dall'ex Andrea Masini lotterà per la salvezza ed ha un roster costruito con il minimo sindacale, costituito per lo più da giocatori under compresi tra il 1998 ed 2001. Avellino sarebbe ancora in tempo per allestire un team molto simile, ma le risorse sembrano latitare e più di ogni altra cosa c'è da pagare l'ormai noto lodo Bergamaschi, che per ora non consente neanche di tesserare l'allenatore. L'agente lombardo interpellato afferma: «Non ho ricevuto nessun pagamento, in queste mesi ho avuto soltanto una chiamata da tal Scalella, da cui mi aspettavo un altro contatto telefonico ma non si è più fatto sentire». Il bonifico di 26mila euro va fatto nelle prossime ore ed è necessario per dare il semaforo verde al mercato. Oltre a mettere sotto contratto il capo allenatore, Avellino, da regolamento ha l'obbligo di tesserare un dirigente accompagnatore ed un responsabile per il settore giovanile. Qualora gli irpini non dovessero riuscire a saldare Bergamaschi in tempo, potrebbero comunque presentarsi nel vicino Lazio soltanto con i ragazzi delle giovanili, under 18 ed under 16 tesserati d'autorità e senza allenatore. Ma questo, a lungo andare comporterebbe delle sanzioni e poi, qualora non si dovesse provvedere al tesseramento anche l'esclusione dal campionato. Avellino resta una società fantasma, nonostante sia in regola secondo i parametri della FIP. «Hanno pagato le rate spiega il vicepresidente Laguardia non possiamo far altro che attendere gli eventi». Se per venerdì la federazione non avrà notizie di tesseramenti di giocatori senior, si faranno le dovute valutazione e potrebbe esserci una presa di posizione con qualche provvedimento. La partita sta per giungere a termine, al sindaco Festa l'onere di creare il tiro vincente.
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