Avellino, Scandone verso il baratro:
i lodi non saranno pagati

Avellino, Scandone verso il baratro: i lodi non saranno pagati
di Massimo Roca
Mercoledì 8 Gennaio 2020, 08:47 - Ultimo agg. 10:53
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Terzultima con 6 punti a ben 8 di distanza dalla salvezza diretta e reduce da 5 sconfitte consecutive. E' questa la fotografia attuale della Scandone che peraltro nasconde una situazione ancora più drammatica. Siamo al redde rationem. Tra due giorni, il 10 gennaio, scade il termine imposto dalla federazione per il pagamento dei 55 mila euro di spettanze arretrate dell'ex coach Maffezzoli, del preparatore atletico Papa, dell'assistant coach Cavaliere e di Ariel Filloy. Il pagamento non sarà effettuato. Dalla Sidigas non è arrivata la fumata bianca e nonostante la sua operatività a 360 gradi il liquidatore Luciano Basile ha alzato bandiera bianca. Secondo quanto disposto dall'art. 53 del Regolamento di Giustizia ci saranno 4 punti di penalizzazione, uno per ogni procedimento, da scontarsi, secondo riportato nello stesso articolo, nel corso della prossima stagione agonistica. Se poi le obbligazioni non dovessero essere onorate entro il termine dell'anno sportivo in corso ci sarà l'esclusione dai campionati e dai tornei federali e la revoca dell'affiliazione a partire dall'anno sportivo 2020/21. Una mazzata che per il futuro ma soprattutto per il presente. Non ci sarà infatti lo sblocco dei tesseramenti per cui De Gennaro dovrà continuare la stagione con gli uomini attualmente a disposizione, cioè senza Erkmaa passato a Napoli e con una situazione di piena emergenza per lo scontro salvezza di domenica in casa contro Scauri alla luce degli infortuni di Bianco e De Leo. Il primo è in attesa del responso della risonanza effettuata nella mattinata di ieri per valutare la situazione del suo malleolo dopo la botta rimediata nelle fasi conclusive del match di Valmontone. De Leo sta seguendo la terapia decisa dallo staff medico e tra una settimana dovrà ripetere la risonanza magnetica per valutare il recupero dalla lesione di secondo grado al muscolo ileopsoas. A meno di miracoli il destino sportivo dei biancoverde appare segnato. Difficile poter immaginare un cambio di rotta in una condizione del genere senza poter ricorrere al mercato. Operazione che comunque sarebbe stata tutt'altro che scontata visto che avrebbe avuto la necessità del via libera dell'amministratore giudiziario Baldassare di casa Sidigas. Non vorremmo essere nei panni di De Gennaro chiamato ad un'impresa tecnica e motivazionale da autentico gladiatore. La possibile retrocessione in serie C potrebbe, ironia della sorte, essere il male minore. La Sidigas è obbligata a presentare in questi giorni un piano di rientro in cui necessariamente dovrà essere indicato il modo in cui produrre la liquidità necessaria per soddisfare i creditori. Ci saranno poi 120 giorni per procedere alla liquidazione. Basile, per quanto riguarda i conti di casa Scandone, non è stato ancora chiamato in causa, segnale che da Napoli non sono ancora pronti. I rumors parlano di una situazione di stallo nella vendita delle reti da cui ricavare la liquidità necessaria. La vita futura della Scandone, con o senza penalizzazione, dipende da questo passaggio vitale. L'alternativa sarebbe la scomparsa definitiva e la chiusura dell'attività nel prossimo giugno. Un epilogo che vanificherebbe la scelta estiva di perseguire che una pervicacia poco comprensibile la strada della sopravvivenza a fronte della possibilità di far ripartire il basket con una società ex novo.
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