Italbasket, Sacchetti sfida la Serbia:
«Ma la Nazionale sia uno stimolo»

Italbasket, Sacchetti: "La Nazionale sia uno stimolo". Melli: «Fieri di noi stessi»
Italbasket, Sacchetti: "La Nazionale sia uno stimolo". Melli: «Fieri di noi stessi»
di Marino Petrelli
Mercoledì 23 Giugno 2021, 16:39 - Ultimo agg. 19:50
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Giovane, ma con grande voglia di far bene. E magari ripercorrere le orme della Nazionale di Calcio agli Europei di calcio che sta facendo benissimo con i giovani. E l’Italbasket, pronta a partire per Belgrado dove dal 29 giugno al 4 luglio ci sarà un preolimpico da giocare e cercare di vincere, Serbia permettendo. Una «grande montagna da scalare, ma che non deve fare paura», aveva detto Achille Polonara, un concetto confermato da Romeo Sacchetti, allenatore azzurro in conferenza stampa a Milano.

«È stato un periodo e un ritiro anomalo, ma abbiamo conosciuto giocatori giovani che hanno grandi potenzialità. Giovedì daremo la lista definitiva e chi partirà sarà sicuramente motivato a fare molto bene», spiega il ct azzurro. Che aggiunge: «Dispiace non poter fare una partita vera prima del preolimpico (l’amichevole contro il Venezuela in programma domani sera è stata annullata causa una positività nel gruppo venezuelano, ndr), ma meglio evitare problemi con il Covid che ancora non è purtroppo finito». 

Non avere paura dell’avversario è il leit motiv dell’incontro con i giornalisti, così come il cosiddetto ricambio generazionale. «Il gruppo è cambiato in questi ultimi tempi per tanti motivi, certamente anche per le assenze. Ma abbiamo due giocatori che arrivano dall’Nba, altri che hanno giocato in Eurolega, altri protagonisti nel campionato italiano - dice convinto Sacchetti -. A Belgrado non avremo paura di nessuno, pur conoscendo i nostri limiti». E qui scatta il parallelismo con il calcio. «L’Italia di Mancini ha portato delle novità, la squadra ha gestito molto bene le tre partite giocate e vinte. Mi fa piacere il parallelismo con la Nazionale di calcio, giovane e vincente. Noi abbiamo il gruppo, ora dobbiamo ottenere i risultati - conclude l’allenatore -. La Nazionale, di qualsiasi sport, deve essere uno stimolo per tutti e voglio trasmettere innanzitutto questo ai nostri giovani. E quando torneranno a casa nelle loro squadre mi piacerebbe che portassero dentro lo spirito della nazionale e lo spirito azzurro. l’Inno d’Italia deve mettere il fuoco dentro». 

Rendere fieri i tifosi della Nazionale

Gli fa eco Nicolò Melli, capitano (ad interim come si definisce lui) e uno dei due arrivati dalla Nba, insieme a Nico Mannion. «Il gruppo è buono, stiamo bene insieme, il tempo è stato poco e abbiamo discuto fare tutto in fretta - dice l’ala dei Dallas Mavericks -. Abbiamo ancora qualche giorno per finire la preparazione, poi dal 30 andremo in campo e vedremo cosa saremo capaci di fare. Dobbiamo essere fieri di noi stessi e rendere la gente fiera di noi. Trovarmi capitano in così poco tempo è una responsabilità, ma anche uno stimolo, sono a completo servizio della squadra. Siamo un pò atipici, lo sappiamo, abbiamo meno centimetri sotto canestro, ma tanti che sanno andare a rimbalzo. La difesa dovrà essere la nostra arma in più per recuperare palloni e permetterci di giocare in contropiede come vuole coach Sacchetti». Esordio il 30 giugno contro il Senegal, alle ore 18, poi il 1 luglio contro Portotico alle 16.30. Il 3 luglio la semifinale con la seconda dell’altro mini girone, il 4 luglio la finalissima, quasi certamente contro la Serbia padrona di casa. È la partita che vale tutto. 

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