Gallinari, dalla critica alla gloria
Memorabile gara 7 a Philadelphia

Gallinari, dalla critica alla gloria. Memorabile gara 7 a Philadelphia per il Gallo
Gallinari, dalla critica alla gloria. Memorabile gara 7 a Philadelphia per il Gallo
di Raffaele Pezzarossa
Lunedì 21 Giugno 2021, 13:17 - Ultimo agg. 28 Settembre, 18:20
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Per un Gallo dei campi di calcio europei, c'è un Gallo anche dei parquet a stelle e strisce. La cresta c'è, non nell'esultanza, ma sulla testa di Danilo, e c'è anche la forza e la leadership del Re del Pollaio che si trasforma in Re di Atlanta. Che nella notte ha battuto la Philadelphia del quasi-Mvp Joel Embiid, a casa sua, a gara 7 e con una performance che gli assicura un posto nella storia del basket italiano. Come se in realtà non ci stesse già di diritto. 

Oggi è facile esaltare il quasi 33enne di Sant'Angelo Lodigiano, ma solo qualche mese fa non tutti erano con lui.

Dopo l'uscita al primo turno dei playoffs dell'Anno Domini 2020 con la maglia di Okc, il più celebre tra i cestisti italiani si era immerso in un'insolita free agency invernale Nba, in cui alla fine aveva deciso di sposare la causa "atlantina" e fare i pacchi per la Georgia.

Triennale da 61 milioni e mezzo complessivi di bigliettoni americani, mica bruscolini, il matrimonio con una delle peggiori franchigie dell'anno precedente, e soprattutto l'accettazione di un ruolo da comprimario partendo dalla panchina per fare spazio a giovani rampanti. Ma soprattutto, nessuna garanzia di lottare per il titolo.

Da qui le critiche. Avido, finito e prossimo al pensionamento i commenti di gran parte della critica "tifosa", un po' immeritati ci verrebbe da commentare, ma il diritto all'opinione resta sacro ed inviolabile. Anche perché poi parla il campo. Ed è quello che è succeso lungo tutta la stagione, e che si è sacralizzato nella scorsa notte di basket, quando il Gallo in 30' spesi sul campo, non solo ha giocato gran parte del periodo finale, non solo ha segnato canestri decisivi - una tripla, una schiacciata e due liberi per ipotecare la contesa - ma si è preso anche la licenza di fermare difensivamente uno che in stagione ha viaggiato a 28 punti e mezzo di media per allacciata di scarpe; proprio Embiid, che ha comunque dominato una serie giocando su un ginocchio.

I 17 punti finali sono solo la punta dell'iceberg per Danilo Gallinari, che oggi, in maniera anche relativamente silenziosa, ha messo una pietra tombale anche sul più coriaceo dei detrattori. Vederlo in finale di conference Nba, da protagonista, non può non smuovere l'animo. «Ci vediamo a Milwaukee», ha scritto su Instagram. C'è da preoccuparsi, per gli altri.

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